“Vite in Campo” a Susegana, sostenibilità in agricoltura: presentato il primo robot per l’irradiazione dei raggi UV-C contro le malattie fungine

Si è conclusa ieri la quarta edizione di “Vite in Campo”, la più importante fiera in movimento organizzata da Condifesa Treviso, Vicenza, Belluno e ospitata tra i vigneti dell’azienda agricola Conte Collalto a Susegana.

Nella giornata conclusiva oltre mille imprenditori agricoli hanno partecipato all’evento nel quale sono stati presentati nuovi macchinari pensati per eliminare l’impiego di diserbanti e abbattere l’uso dei fitofarmaci.  

Grazie a una tecnologia sempre in evoluzione, l’agricoltore potrà coniugare l’innovazione con la sostenibilità, un aspetto che negli ultimi anni il consumatore finale cerca sempre di più.

Alla manifestazione, che richiama a livello nazionale il mondo dell’agricoltura, hanno partecipato il sindaco di Susegana Vincenza Scarpa, l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner, l’europarlamentare Mara Bizzotto e il presidente nazionale Asnacodi Albano Agabiti.

Tra i vari progetti la Free Green Nature, startup di Colle Umberto, ha presentato Icaro X4, il primo robot a guida autonoma per l’irradiazione dei raggi UV-C contro le malattie fungine.

Si tratta di un robot di ultima generazione per la prevenzione di malattie come la peronospora e l’oidio, tipiche dei vigneti, che sfrutta la forza naturale dei raggi ultravioletti UV-C e l’ozono, prodotti da alcuni speciali emettitori.

“Oltre alla drastica riduzione di prodotti chimici in viticoltura – spiegano dall’azienda -, questo robot abbatte le emissioni di CO2 grazie al sistema ibrido integrato e alla guida autonoma intelligente che riduce drasticamente i costi fissi di uno o più addetti a bordo dei normali mezzi agricoli a guida manuale. Inoltre, può essere usato anche per altre piante da frutto”.

Il progetto di Icaro X4 nasce nel 1992 con l’intento di preservare l’ambiente e gli esseri che lo abitano: la progettazione e lo sviluppo sono stati realizzati completamente all’interno della Free Green Nature, per volontà dei due soci fondatori, ed esclusivamente con capitali privati.

“Recentemente abbiamo avuto un mandato da parte del presidente Carlo Antiga e del direttore generale Girolamo Da Dalto di essere una realtà di supporto non solo economico ma anche ambientale per il territorio nel quale abitiamo – ha affermato Luciano Soldan, responsabile dell’Ufficio Agricoltura, Agroalimentare e Ambiente di Banca Prealpi SanBiagio – Riteniamo fondamentale sostenere il mondo della ricerca e dell’università per avere un ritorno ambientale positivo per le generazioni future”.

Insieme al Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) Banca Prealpi SanBiagio sta portando avanti dei progetti molto importanti soprattutto nel settore vitivinicolo.

“Il futuro dell’agricoltura parla di sostenibilità attraverso l’applicazione dell’innovazione – ha affermato Diego Tomasi, ricercatore Crea-Ve -, la messa in atto di tutto ciò che la ricerca, in questi ultimi 7-8 anni, è riuscita a portare nel settore dell’agricoltura. Nel settore vitivinicolo al primo posto dobbiamo mettere la riduzione dell’impatto ambientale dovuto ai trattamenti. Questo è un obbligo che la ricerca ha nei confronti della popolazione”.

A “Vite in Campo” è stato presentato anche il progetto europeo “Transfarm4.0”, di cui Crea-Ve è il capofila, che mira a portare innovazione attraverso l’agricoltura di precisione.

“La viticoltura deve arrivare alla vera sostenibilità – conclude Tomasi – e lo può fare con diverse strategie: dall’innovazione intesa come applicazione di nuove tecniche all’utilizzo di nuove strumentazioni rifacendosi al miglioramento genetico per la realizzazione di nuove varietà resistenti. L’Unione Europea ci obbliga entro il 2030 a ridurre del 50% i fitofarmaci: è un obiettivo realizzabile attraverso la ricerca”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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