E’ successo ad Arfanta, frazione di Tarzo immersa nella Core Zone Unesco. Domenica mattina, 14 dicembre 2019, tra i filari di viti che ricamano i pendii del borgo, sono stati ritrovati i resti di un animale selvatico.
Fin qui niente di strano. A rendere il ritrovamento “allarmante”, è stato il fatto che l’animale era stato “sbranato”. Il pensiero è andato subito al lupo, animale verso il quale, dati gli ultimi avvistamenti nel settore prealpino e collinare, si è sparsa una vera e propria psicosi.
Il sindaco Vincenzo Sacchet, intervenuto sul luogo, ha interessato della questione le guardie faunistiche provinciali. Dopo gli accertamenti del caso, sono stati gli esperti della Provincia a ricostruire l’accaduto.
I lupi non c’entrano nulla. Il capriolo, dopo essere stato investito da un’auto, i segni erano chiari, si è trascinato tra i filari dove è deceduto.
A quel punto, durante la notte, animali selvatici hanno infierito sul corpo del capriolo. L’unica certezza è che non si è trattato di lupi i cui morsi sono facilmente identificabili da personale esperto.
Il sindaco Sacchet ci tiene a tranquillizzare gli abitanti: “Le autorità competenti hanno categoricamente escluso che la morte del capriolo sia attribuibile ad un lupo. Pertanto chiedo di non diffondere notizie che non corrispondono al vero”.
E’ lo stesso sindaco a ricordare che in passato la presenza di lupi era stata accertata, ma stavolta “non c’entrano nulla”.
Pertanto niente “al lupo al lupo”: ad Arfanta e dintorni non è proprio il caso.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Tarzo).
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