Una piccola bottega tramandata di padre in figlio dal 1926 che sabato ha visto la sua chiusura definitiva. Si tratta dello storico “casoin” di Tarzo in via Marconi, della famiglia Gava, un punto di riferimento per il paese da quasi un secolo.
La bottega venne aperta nel 1926 da Attilio Rampazzo, a cui subentrò il genero Antonio Gava, affiancato dalla moglie Anna. Alla morte di Antonio, il negozio passò al figlio Mauro che, con l’aiuto della moglie Stefania, era l’attuale proprietario. Il “casoin” dei Rampazzo-Gava, con gli anni si è affiliato a Conad e Crai.
Una decisione molto sofferta quella di chiudere; tanti i ripensamenti sia da parte di Mauro Gava, ormai in pensione da 2 anni, che dalla moglie. La decisione però è stata presa: sabato le serrande sono state abbassate.
“Dopo tanti anni dispiace lasciare i nostri clienti – raccontano commossi -. Non abbiamo trovato nessuno che possa continuare la nostra attività quasi centenaria. Adesso però meritiamo anche noi un po’ di meritato riposo dopo 50 anni di lavoro per seguire i nostri hobby. Faremo i civili, ci incontreremo in paese. Tanti i clienti che ci hanno detto ‘no non chiudere perché sei il negozio, siamo abituati con te’, però è arrivato il momento. Nel negozio ci metti non solo l’aspetto lavorativo ma anche quello affettivo”.
“I miei genitori sono partiti in negozio e sono finiti in cimitero – racconta Mauro – senza vedere o fare altro. Io voglio godermi gli ultimi anni di vita. Abbiamo sempre fatto pochissime ferie, in malattia cercavamo di esserci comunque o l’altro faceva il doppio del lavoro. È bello, ogni giorno è valido, pregi e difetti, gente simpatica e non: mi sono sempre divertito. Ci sarebbe da scrivere un libro su tutte le cose che ho visto: 50 anni sono volati, sembrava ieri”.
“Noi ringraziamo Tarzo e i nostri clienti affezionatissimi – afferma Stefania -. Il negozio era una seconda famiglia perché sono accadute tante cose, piacevoli e non, ma sempre condivise assieme. Io sono stata “adottata” a Tarzo e sono sempre stati tutti gentili e cordiali. Sono venuta qui ad aiutare mio marito, e il negozio è stato terapeutico per quanto riguarda la formazione del carattere e di tutto l’aspetto sociale”.
Grande la festa organizzata in negozio ieri con i clienti affezionati e alla presenza del sindaco Gianangelo Bof e degli assessori Michela Cesca e Vincenzo Sacchet.
“Sono qui con un amico, Mauro Gava e la sua famiglia – afferma il primo cittadino -. L’attività è presente a Tarzo da tantissimi anni e speriamo che qualcuno la rilevi per portarla avanti. Nelle piccole frazioni, nei piccoli paesi è difficile conservare le attività commerciali ma speriamo che questa attività storica possa trovare un seguito”.
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