Ci sono dei momenti che rimangono impressi nella storia di una comunità e quello che si è vissuto sabato scorso 21 settembre a Corbanese sicuramente verrà ricordato a lungo dagli abitanti del borgo. Tutto è cominciato con una messa solenne celebrata dal vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo nella chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio.
Una cerimonia sentita che ha fatto da preludio all’inaugurazione dell’Oratorio. Si tratta della vecchia canonica datata inizio ‘900, restaurata e dedicata a don Angelo Lucchetta. Ma chi era questo sacerdote così amato dalla gente? Don Angelo Lucchetta è stato parroco di Corbanese ed Arfanta dal 1999 al 2014.
Durante il suo ministero è riuscito ad abbinare all’impegno pastorale il recupero degli edifici di culto. Instancabile, in vita ha portato a termine il restauro delle parrocchiali di Arfanta e Corbanese e della chiesetta dedicata alla Madonna di Loreto situata a fianco del camposanto di Corbanese. Ma don Angelo aveva un progetto con la P maiuscola; il recupero della vecchia canonica per trasformarla in oratorio. Ed è così che con entusiasmo ha cominciato a muovere le energie, imbastendo l’operazione che ha poi portato al restauro dello stabile.
Tante le forze in campo; la parrocchia, il comune, le associazioni e i cittadini con le loro donazioni. Negli interventi il vescovo Corrado Pizziolo si è soffermato sulla figura di don Angelo, prete di tutti anche di chi la chiesa la frequentava poco, parroco generoso che con i suoi lasciti ha reso possibile il restauro degli edifici religiosi e dell’oratorio.
Il sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet, ha ribadito l’importanza sociale dell’oratorio, che ospiterà anche un ambulatorio medico a servizio dei cittadini oltre ad una stanza nel sottotetto a disposizione della comunità. Il presidente di Banca Prealpi SanBiagio Carlo Antiga, ha confermato l’impegno dell’Istituto di credito da lui presieduto per un importante contributo finalizzato al completamento dell’opera. È toccato all’architetto Fabio Nassuato ripercorrere le fasi di un restauro che, nel rispetto della storicità dell’edificio, lo ha reso sicuro e fruibile.
Infine Bruno Meneguz, l’uomo che ha seguito il recupero giorno dopo giorno per la parrocchia, con commozione ha ricordato quanto ci tenesse don Angelo Lucchetta a quel restauro, l’ultimo sogno di una vita illuminata. Il taglio del nastro e la scopertura di una targa dedicata a don Angelo ha preceduto la vista allo stabile e il rinfresco curato dal locale Gruppo Alpini.
Le luci della sera e una brezza autunnale hanno chiuso l’evento con la gente che pian piano è ritornata a casa, con il sorriso tra le labbra e con il pensiero rivolto a don Angelo Lucchetta, prete della gente tra la gente, che è riuscito a regalare un oratorio alla sua comunità.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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