Per i Carabinieri della piccola stazione di Cison di Valmarino questo è un periodo intenso. Non si è ancora spento il clamore mediatico per i fatti di Rolle e stamane gli uomini dell’Arma si sono resi protagonisti di un gesto coraggioso che ha salvato una vita umana.
I fatti risalgono alla 10 di stamattina. Il corpo di una donna di 45 anni di Tarzo, per motivi ancora da accertare, galleggiava sulle acque dei laghi di Revine, sponda Tarzo.
Una passante, accortasi di ciò che stava accandendo, ha immediatamente dato l’allarme chiamando il 112, ed è toccato alla pattuglia di Cison arrivare sul posto (nella foto). Una borsa abbandonata sulla riva, un corpo apparentemente immobile: la prima impressione degli uomini capitanati dal luogotenente Graziano Todaro è stata di doversi organizzare per recuperare un cadavere.
Da qui l’allerta immediata ai Vigili del Fuoco. Poi improvvisamente, il luogotenente ha notato un movimento di un arto del corpo galleggiante. Lui e i suoi uomini non ci hanno pensato un attimo e sono entrati nelle gelide acque del lago, formando una catena umana con l’ausilio di canne d’India. Todaro, capofila si è così trovato immerso nelle acque fredde, dove non si riusciva a toccare con i piedi.
Pian piano i militari sono riusciti a spingere il corpo verso un pontile vicino e da lì lo hanno portato a riva. La donna è stata immediatamente accompagnata nell’auto dei Carabinieri, dove alzando il riscaldamento al massimo si è cercato di impedire l’ipotermia fino all’arrivo dell’ambulanza del Suem 118.
All’ospedale di Conegliano per qualche ora, a scopo precauzionale, oltre alla donna è finito anche il luogotenente Todaro, che però è già stato dimesso. Una bella pagina di generosità di quelle che fanno dei Carabinieri il corpo militare più amato dalla gente.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto per gentile concessione di Antonio Bernardi).
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