I cacciatori del Comprensorio alpino 29 falciano i prati e puliscono i sentieri del territorio tarzese: “Vogliamo ricostruire l’habitat tipico”

In una lettera inviata a tutti i soci il presidente del Comprensorio Alpino di caccia n. 29 ha voluto porre all’attenzione il contributo ambientale realizzato per il mantenimento e la realizzazione di sfalci e trinciature di prati e sentieri, pratica di fondamentale importanza per mantenere integro e naturale il territorio.

“Quest’attività è importantissima – afferma il presidente – sia dal punto di vista paesaggistico, perché permette il mantenimento di determinate caratteristiche ambientali, sia ecotonale (zone di confine tra bosco e prato) perché ricostituisce siti di riparo e pascolo per le comunità animali che ci vivono”.

Il nostro obiettivo – prosegue la lettera – è ricostituire l’habitat tipico delle nostre zone, composto fino ad una decina di anni fa da prati misti, coltivazioni a mais, bosco e vigneto. Con il progressivo abbandono della zootecnia sono venuti a mancare lo sfalcio e la cura dei nostri prati; di conseguenza la vegetazione arborea si è reimpossessata di tali aree”.

Oggi il nostro territorio è caratterizzato dalla coltivazione della vite e dalla presenza del bosco. Dove non ci sono queste aree la specie erbacea e arbustiva che prevale è il rovo – continua -. Ecco perché ci stiamo impegnando, ovviamente in base alle risorse economiche che riusciamo a disporre di anno in anno, per riprendere quelle attività di un tempo che, agricoltori, cacciatori e semplici appassionati di natura eseguivano con regolarità. Un habitat integro stabilizza e caratterizza l’ambiente abiotico e biotico, aiutandoci a combattere quelle specie invasive che una volta non erano presenti nel nostro territorio (cinghiale in primis). Il nostro intento, con il ripristino di zone abbandonate e incolte, è anche quello di
ricreare quelle nicchie ecologiche perdute, cioè quei luoghi in cui una determinata specie animale riesce a soddisfare i suoi principali requisiti, contrassegnati da siti di nidificazione, riparo e disponibilità trofica”.

“In conclusione – termina la lettera il presidente del Comprensorio -, colgo l’occasione per ringraziare Banca Prealpi SanBiagio, il Comune di Tarzo e tutti i soci del Comprensorio Alpino di caccia di Tarzo per il sostegno datoci”.

(Fonte e foto: Comprensorio Alpino di caccia numero 29).
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