È stata la data del World water day, la giornata mondiale dell’acqua indetta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per celebrare e sottolineare il valore del bene primario per eccellenza, a scandire il rilancio del Manifesto delle Terre dell’acqua: il percorso comune condiviso da 29 Comuni dell’Alta Marca Trevigiana e siglato lo scorso 3 agosto a Venezia (qui l’articolo).
Questa mattina, venerdì 22 marzo 2019, il progetto ha voluto porre con forza l’accento sul futuro delle acque dei laghi di Revine Lago e Tarzo attraverso un convegno ospitato nell’auditorium di Banca Prealpi a Tarzo.
L’appuntamento, che da seguito alle presentazione di Pieve di Soligo del 21 settembre scorso (qui l’articolo) e del 26 febbraio a Vazzola, si è dimostrato una prima azione concreta della sottoscrizione del Manifesto delle Terre dell’acqua.
Un impegno per evidenziare i problemi di eutrofizzazione delle locali acque lacustri, sviluppandone azioni, modalità e tempi di ripristino. Una presa di coscienza collettiva per la tutela di un luogo unico che per secoli ha plasmato la vita e l’economia del territorio, del suo paesaggio e della sua gente.
“La partecipazione straordinaria dei tanti giovani – spiega il coordinatore del Manifesto delle Terre dell’acqua, Walter Mazzitti – insieme al loro interesse mostrato tanto per la riqualificazione delle acque dei laghi, quanto per il grande progetto di sviluppo futuro, sono il fulcro dell’evento di oggi. Il nostro impegno perchè ciò avvenga sarà massimo. Vogliamo restituire l’habitat naturale alle tante specie autoctone, tutelandone la biodiverstità, ma anche parallelamente potenziare il parco archeologico già presente”.
Protagonisti del convegno, infatti, sono stati numerosi alunni della scuola primaria e secondaria di Tarzo e la rappresentanza del consiglio comunale dei ragazzi di Tarzo e Revine Lago, guidata dalla delegata Matilde Villanova.
Un segno che sottolinea l’attenzione delle nuove generazioni sulla questione ambientale e degli effetti dei cambiamenti climatici, sull’onda della pacifica protesta “Fridays for future” lanciata dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg: “Mai troppo piccoli per fare la differenza”.
A dare il benvenuto per l’inizio delle relazioni il presidente di Banca Prealpi, Carlo Antiga, seguito dalla proiezione di un filmato che ha riassunto con testi e immagini il progetto “Aquamadre” strettamente legato ai principi contenuti nel Manifesto delle Terre dell’acqua.
Cruciali gli interventi del sindaco di Tarzo, Vincenzo Sacchet e di Revine Lago, Michela Coan, uniti nell’obbiettivo comune che pone al centro la tutela e lo sviluppo dei laghi dei due Comuni. In un ottica che però apre l’orizzonte del Manifesto all’inclusione di una grande città come Venezia, da sempre legata a doppio filo con l’Alta Marca lungo il Piave e rappresentata oggi dalla vicinanza del consigliere Lorenza Lavini su delega del sindaco Luigi Brugnaro.
Il plauso per l’organizzazione non è mancato nemmeno da parte delle numerose istituzioni presenti al convegno: dall’eurodeputato Giancarlo Scottà alla senatrice e sindaco di Sernaglia della Battaglia Sonia Fregolent, oltre alla rappresentanza della Regione del Veneto nella figura del consigliere Giampiero Possamai.
Un video messaggio, poi, è giunto in auditorium direttamente dal Ministero all’ambiente con il saluto del sottosegretario Vannia Gava.
Con loro anche il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, promotore di una nuova iniziativa che dalle prossime settimane regalerà un albero ad ognuno dei circa 40 mila ragazzi delle scuole trevigiane che ne farà richiesta all’ente.
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Istituzioni ed enti, come l’Intesa programmatica d’area (Ipa) presieduta dal sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan che coordina la cabina di regia del Manifesto e il Consorzio Bim Piave presieduto dal sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese, ma anche imprese di valore come sottolineato dal presidente di Ascotrade Stefano Busolin.
A chiudere il convegno le soluzioni per il ripristino dei laghi del biologo Marco Zanetti, convinto che il risanamento lacustre debba passare la stima del rinnovo delle acque e l’applicazione di una tecnologia di ricircolo e riossigenazione per invertire la tendenza eutrofica. Ma anche le relazioni sul progetto “Relacus” dell’archeologa Marta Modolo e dell’architetto Lorenzo Fattorel per l’avviamento di nuove e approfondite ricerche archeologiche nel sito dei laghi.
Per finire spazio ai numeri e alla potenziale attrattività spinta dal Comitato regionale Veneto della Federazione italiana canoa e kayak, nella relazione del presidente Bruno Panziera, che sui laghi di Revine e Tarzo ambirebbe allestire un campo gara che richiamerebbe gare nazionali e internazionali, raduni e test, con un forte indotto turistico.
Già nello scorso novembre un primo esperimento aveva dato un esito più che positivo (qui l’articolo), ma nel prossimo mese di agosto gli appuntamenti in calendario saranno ancora più prestigiosi.
(Fonte: Gianluca Renosto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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