Un vero e proprio” siluro” è arrivato a mettere a rischio il delicato ecosistema dei Laghi di Revine Lago e Tarzo. Da venerdì scorso ad oggi, nel bacino lacustre che domenica scorsa ha ospitato i campionati italiani di canoa, ne sono stati pescati ben 4 esemplari ed è già allarme rosso. Il pesce “incriminato” è il pesce siluro.
Originario delle acque del Danubio, è stato introdotto in Italia negli anni sessanta dello scorso secolo. In breve tempo è arrivato ad occupare tutto il bacino del Po e dei suoi affluenti.
Gli esemplari più grandi pescati in Italia si aggirano intorno ai cento chili di peso e ai due metri di lunghezza, misure che lo rendono il pesce più grande presente nelle acque interne del nostro Paese.
Il problema di questo pesce, che non è pericoloso per l’uomo, è che fa razzia di tutto ciò che trova sul fondale, divorandosi letteralmente tutte le specie esistenti e mettendo a rischio di estinzione gli altri pesci, nel caso dei Laghi di Revine, carpe e lucci.
Il primo cittadino di Tarzo Vincenzo Sacchet, non solo conferma la pesca avvenuta di ben 4 esemplari di circa 80 centimetri di lunghezza in meno di una settimana, ma va oltre pensando a come risolvere il problema: “Abbiamo allertato il competente ufficio della Provincia e stiamo pensando ad una giornata straordinaria di pesca “al siluro”, in collaborazione con le associazione di pesca sportiva del territorio – precisa il sindaco, che lancia anche un vero e proprio appello ai pescatori – “Se pescate un pesce siluro non ributtatelo in acqua, altrimenti ogni sforzo sarà vano” ed in tal senso annuncia una delibera in preparazione con il collega sindaco di Revine Lago Massimo Magagnin, delibera che conterrà il divieto assoluto di immissione nelle acque dei Laghi del pesce siluro, anche se appena pescato.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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