“Volontariato. Spessore individuale. Forza collettiva. Le nuove sfide” è il titolo del convegno ospitato questa mattina all’auditorium di Banca Prealpi SanBiagio a Tarzo.
Questo appuntamento è stato pensato dagli organizzatori, Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave e Unpli Veneto, per sviluppare una riflessione sui problemi che investono il mondo del volontariato dopo due anni di pandemia.
Ieri, nel corso dell’annuale assemblea dei soci, Banca Prealpi SanBiagio ha destinato una parte dell’utile, tre milioni di euro, all’associazionismo: come ha ricordato il presidente Carlo Antiga, si tratta di un chiaro e concreto messaggio di fiducia nei confronti di un mondo al quale la banca si è sempre sentita vicina.
Il sindaco di Tarzo, Vincenzo Sacchet, e l’assessore regionale al Turismo e all’Agricoltura, Federico Caner, hanno portato il loro saluto ribadendo la necessità di avvicinare istituzioni e volontari, in particolare quelli che militano nelle Pro Loco.
“Per le Pro Loco sono tempi difficili – ha affermato Roberto Franceschet, presidente del Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave e ideatore del convegno -. I volontari devono confrontarsi quotidianamente con una burocrazia neghittosa, che spesso riduce i livelli di entusiasmo. È urgente agevolare il lavoro con le scartoffie e trovare nuovi stimoli rivolti soprattutto alle giovani generazioni”.
“Stiamo lavorando per entrare a pieno titolo nel capitolo della Riforma del Terzo Settore – ha aggiunto Giovanni Follador, presidente regionale Unpli Veneto -. Il disegno di legge per la semplificazione della normativa, per ridurre la burocrazia e per tutelare i volontari c’è. Ora bisogna mettersi a tavolino per sistemare i dettagli”.
Andrea Favaretto, direttore Studio Sintesi Cgia Mestre, ha parlato dell’impatto sociale ed economico delle Pro Loco, partendo da uno studio dell’Istat secondo cui un italiano su otto è volontario (Il 22% è laureato, con una grossa presenza di giovani, il 13%. In tutto 126 milioni di ore gratuite prodotte ogni anno).
“È interessante osservare che le motivazioni soggettive vanno da chi crede nella causa di gruppo a chi desidera dare un contributo – ha spiegato Favaretto -, passando per alcuni che aderiscono alla Pro Loco per stare con gli altri o per l’urgenza di far fronte ai bisogni della collettività. Entra in campo poi l’elemento psicologico: perché ci si sente meglio con se stessi e con gli altri”.
Stando ad uno studio recente della Cgia sono 6.158 le Pro Loco tesserate Unpli: almeno una per Comune, con 600 mila soci che non organizzano solo sagre, ma anche seminari, convegni, presentazioni di libri ed eventi sportivi, che gestiscono servizi turistici, musei, biblioteche ed eventi di solidarietà sociale. Le Pro Loco producono 110 mila eventi all’anno, che richiamano 48 milioni di partecipanti.
“Fare volontariato è un atto d’amore – ha affermato l’onorevole Angela Colmellere – Il volontariato va quindi sostenuto. Dobbiamo permettere ai volontari di agire in sicurezza e con serenità. Le manifestazioni non sono tutte uguali e per eventi minori ci devono essere modalità ridotte. La nuova legge a cui stiamo lavorando comprende le difficoltà delle Pro Loco e cerca di dare impulso alla semplificazione degli adempimenti. Vogliamo ad esempio che vengono considerati piccoli eventi quelli che richiamano fino a 500 persone, e non più fino a 250. Abbiamo proposto inoltre che la responsabilità della sicurezza passi dal presidente della Pro Loco al tecnico incaricato”.
“La riforma del Terzo Settore è un cantiere aperto – ha detto Marco Ferrero, portavoce del Forum del Terzo Settore Veneto – e riguarda enti che operano in diversi ambiti, dal piccolo gruppo alla centrale cooperativa. L’aspetto positivo è che conferisce finalmente dignità anche all’associazione medio piccola. La Riforma, insieme alla legge illustrata dall’onorevole Colmellere, che introduce importanti deroghe, renderanno il lavoro dei volontari più agevole e snello. La Riforma porterà per converso un cambio di paradigma, che imporrà un certo grado di formazione nei volontari. Noi, come Forum, ci stiamo preparando”.
“Le Pro Loco indubbiamente sono chiamate a un cambiamento – ha sottolineato il professor Paolo Tomasin, esperto nella pianificazione e valutazione delle politiche sociali – Per attrarre i giovani sarà necessario introdurre in modo massivo e intelligente la tecnologia, i social e in generale una comunicazione smart, anche da remoto. Una modalità che favorisce la nascita e il consolidamento della rete sociale”.
“Rimettiamo al centro del dibattito il capitale umano – ha affermato il professor Bruno Barel -. La parola ‘capitale umano’ è utilizzata dalle imprese per indicare la forza lavoro, ma il valore umano è più ampio e complesso, è forza creativa e intelligente che si ramifica nella società civile. È un dare senza chiedere, è unilaterale. Il volontariato è un’eredità culturale, al pari dei monumenti”.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Nino La Spina, presidente nazionale Unpli: “La Legge 117 ha fatto paura a molti. Tuttavia, la Riforma non è il nemico. L’Unpli nazionale ha più volte invitato le Pro Loco a guardare alle novità introdotte come ad adempimenti necessari e utili per poter agire in sicurezza e tranquillità. Dobbiamo altresì utilizzare la digitalità. Non possiamo pensare che il no profit sia esentato da aspetti cantabili e fiscali. I problemi ci sono, ma Unpli e Forum del Terzo Settore sono attive e proattive. Da parte mia sono disponibile a fare quanto in mio potere per agevolare e favorire semplificazioni e aiutare la ripartenza delle attività. La Riforma ha riconosciuto il no profit. È la strada che ci porterà nel futuro”.
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