Lupi attaccano due asine nell’azienda agricola. Bof: “Specie che va contenuta”

Lupi a Tarzo all’azienda agricola dell’agriturismo Casera Vecia (attività che conta una sede anche sul Pian de le Femene): a farlo sapere è stata la stessa attività che, tramite un post diffuso sulla propria pagina social, ha riferito come ieri mattina siano state attaccate due asine, a dieci giorni dal parto.

Un brutto ritrovamento avvenuto all’alba, nonostante l’azienda agricola si fosse premunita di una recinzione a maglie e a banda elettrica, dell’altezza pari a 120 centimetri.

L’attività ha quindi colto l’occasione per rivolgere un appello a una “gestione corretta dei predatori” e, allo stesso tempo, ha posto l’accento sulle difficoltà di lavoro che le aziende agricole si ritroverebbero a dover affrontare di fronte a fatti di questo tipo.

Un problema sempre più serio che da anni è stato sottovalutato ci ha portato ad avere i lupi sulle porte di casa” è la premessa fatta dall’attività.

“Il numero delle predazioni nella zona di Tarzo è in continuo aumento e ormai non permette più alle aziende agricole e agrituristiche di poter svolgere il proprio lavoro, senza subire perdite, e senza vedere sbrandellati i propri animali – ha scritto ancora l’attività -. A tutti i nostri clienti che, in estate, vengono a trovarci in Pian de le Femene o nella nostra azienda agricola di Tarzo, per farsi le foto o accarezzare i nostri animali, non ci resterà altro che dire che ce li ha mangiati il lupo”.

Su quanto accaduto si è espresso anche l’onorevole Gianangelo Bof, sindaco di Tarzo: “Il problema dei lupi, sul nostro territorio, diventa sempre più importante – la premessa del primo cittadino -. Ci stiamo muovendo, anche sul piano legislativo, per affrontare il problema, tant’è che, anche a livello europeo, siamo riusciti a ottenere il declassamento della specie, perché non è più una specie in via di estinzione, ma inizia a creare problemi molto seri alla nostra comunità e, secondo me, a breve anche pericoli per l’uomo”.

“Detto questo, bisogna intervenire nel contenimento della specie, perché i nostri allevatori e coltivatori non possono andare avanti a soccombere a causa della presenza di una specie che si è moltiplicata in maniera esponenziale negli ultimi anni e, se non contenuta, sarà un problema sempre più grosso” conclude Bof.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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