Offerta preventiva e coesione sociale: ieri e oggi un convegno medico all’auditorium Banca Prealpi di Tarzo

Si sono riuniti ieri, lunedì 24 giugno, – nell’auditorium della Banca Prealpi di Tarzo – numerosi medici in occasione del convegno “Castelbrando 9. Uniformare l’offerta preventiva per favorire la coesione sociale in un Paese che cambia”: un incontro scientifico giunto alla sua nona edizione e parte integrante di una serie nata nel 2003.

Un appuntamento organizzato dall’Ulss2, in collaborazione con il Collegio degli operatori e la sezione Triveneto della Società italiana di igiene per discutere quella che potrebbe essere la direzione da intraprendere in termini di prevenzione.

I vaccini, il divieto del glifosate, gli esami preventivi, i cambiamenti necessari ai percorsi di studi in Medicina sono stati solo alcuni degli argomenti toccati nel corso del pomeriggio, dove proprio il binomio “prevenzione-coesione sociale” è stato il focus su cui i vari relatori si sono più volte soffermati.

“Solitamente ci si rivolge al sindaco per chiedere un responso su questioni come il tema dei vaccini. – ha spiegato Vincenzo Sacchet, primo cittadino di Tarzo – Ciò dimostra come solo tramite un confronto, stretto tra enti pubblici, si riesca a trattare certe tematiche”.

“Questo è un territorio che ha fatto della prevenzione un proprio valore. – ha sottolineato la senatrice Sonia Fregolent – In parlamento abbiamo presentato 12 emendamenti che riguardano il tema dei vaccini: i genitori, infatti, devono essere accompagnati e non obbligati al loro utilizzo. Assieme al dottor Sandro Cinquetti, invece, abbiamo lavorato a un disegno di legge che offra agli uomini, giunti al 50esimo anno di età, la possibilità di fare uno screening cardiovascolare”.

C’è molto da lavorare e tanto spazio per capire dove andare a incidere, per essere maggiormente efficaci“, ha in seguito aggiunto Fregolent.

Parere sottoscritto anche da Sandro Cinquetti, presidente del convegno e direttore del Dipartimento di prevenzione Ulss2: “Per essere sani, dobbiamo impegnarci noi professionisti. Serve un riordino importante della rete ospedaliera, in quanto è difficile pretendere un numero maggiore di medici”.

“I mega accorpamenti – ha proseguito Cinquetti – ci hanno portato lontano dalla gente: bisogna inventare nuovi percorsi all’università in fatto di organizzazione e prevenzione. Inoltre, è necessario ripensare i percorsi di 6 anni dei corsi di studio in Medicina per essere veloci e capaci”.

Un aspetto, quello della riorganizzazione dei percorsi universitari, sottoscritto anche da Carlo Signorelli, docente ordinario di Igiene al “San Raffaele” di Milano: “Credo che agli studenti si debba rivolgere maggiore spazio per tutto quello che riguarda gli aspetti di igiene e prevenzione, una direzione da continuare anche nei percorsi post lauream“.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata). 
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