“Per sconfiggere la macchia nera, bisogna amarci sempre di più”: la campionessa di basket Giorgia Sottana si racconta con il libro “Mi fido di te”

La campionessa di basket Giorgia Sottana
La campionessa di basket Giorgia Sottana

Una campionessa del basket, una delle più forti giocatrici italiane di pallacanestro di tutti i tempi con un animo umile e puro: Giorgia Sottana, giocatrice del Famila Schio, venerdì sera all’Auditorium di Banca Prealpi San Biagio a Tarzo ha risposto alla domande dei giovanissimi riguardanti il suo libro “Mi fido di te” e non solo.

Come superare i momenti bui? Come capisco che è la mia vera passione e come faccio a scegliere la strada giusta? Il mondo dello sport professionistico e della scuola, possono convivere? 

Un incontro, organizzato da Basket Vallata “La casa dei Falchi” con il patrocinio del Comune di Tarzo, diverso dal solito che ha visto come conduttori i ragazzi dell’ Asd Movimento Fitness “Express Yourself” Tarzo, il Gruppo Giovani La Locanda di Revine Lago, Circolo Musicale di Tarzoe i Gruppi di lettura della Biblioteca di Vittorio Veneto.I giovanissimo hanno proposto un reading di brani dal libro di Sottana, offrendo anche un accompagnamento musicale al violoncello. 

“Tanti giovani, dopo la pandemia, hanno abbandonato lo sport e il mondo delle associazioni – ha dichiarato il vicesindaco di Tarzo Antonella Pol -. Dobbiamo cercare di riportarli in questo mondo e questa serata è un mezzo per poterlo fare”. 

“Mi fido di te”: emozioni trascritte in una lettera per il nipote 

Il libro, uscito l’anno scorso il 9 giugno, Sottana lo ha scritto rivolgendosi a suo nipote, nato fatalità proprio nella stessa data di pubblicazione. “È una lettera che scrivo a lui dove tocco degli aspetti per me importanti nella vita cercando di invitare chi legge a farsi delle domande e trovare  la propria risposta a quel tema. Nel libro non ci sarà nulla riguardante il basket perchè sono sempre stata considerata solo come l’atleta e un po’ mi da fastidio. C’è stato un momento in cui volevo mollare e mi chiedevo se mi piaceva veramente giocare o se lo facessi solo perché tutto il mondo mi conosceva come l’atleta. Da quel momento, ho deciso di conoscere la Giorgia persona“. 

Non possiedo la sapienza dei vecchi filosofi e non sono una professoressa che vuole insegnare qualcosa. Sono una persona qualunque con sogni un pò comuni e un po’ folli che crede nel potere della condivisione.

“Credo molto nella condivisione. Purtroppo o per fortuna abbiamo un tempo limitato sulla terra e non riusciremo mai a fare tutte le cose che abbiamo in testa. Nella condivisione però c’è il provare a vivere un qualcosa che magari uno non avrà mai la possibilità di vivere. Invito i giovani a condividere: sedersi a tavola con i genitori e parlare. Una foto in meno sui social e una parola in più con mamma e papà”. 

Ti scrivo una lettera lunghissima perché dentro vorrei farci stare un sacco di cose. Alla sera, prima di addormentarmi, penso a tutto ciò che voglio condividere con te. Ogni sera scopro delle cose nuove. Sono lì, stesa sul letto al buio, e vorrei solo alzarmi a scriverti. 

“È possibile che dopo aver pubblicato questo libro, ti sia venuta voglia di togliere una parola, scrivere un altro capitolo o un altro libro?”

“Ogni cosa che ho scritto la riscriverei e la voglia di fare un altro libro c’è – ha risposto Sottana -. Questa stagione sportiva è stata lunga e devastante a livello fisico e mentale, scrivere un libro è stato messo da parte. Trascrivo però i miei pensieri la sera sul diario: secondo me è un prendere coscienza di tante cose, ti pulisce dentro”.

Quello che spero con tutto il mio cuore è che tu possa sempre trovare una visione da rincorrere, qualcosa per cui valga la pena sacrificarsi un po’, qualcosa per cui valga la pena crescere, imparare, informarsi, perfezionarsi; qualcosa che ogni giorno ti faccia compagnia rendendo la tua vita una soddisfazione, non facile ma soddisfacente. 

Spero con tutto il mio cuore che tu ti prenda sempre cura dei tuoi sogni perché te l’ho detto prima: i sogni sono una cosa seria. Presta attenzione a quello che desideri perché si può avverare, quindi scegli con attenzione e fa che siano i tuoi non quelli di qualcun altro della tua famiglia, amici, parenti ma i tuoi, sempre i tuoi.

“In qualche momento importante della tua vita, qualcuno ha influito sulle tue scelte?”

“Fin da bambina sognavo di diventare una giocatrice di pallacanestro e ho rincorso questo sogno facendo molti sacrifici. Nei momenti di difficoltà, i miei genitori mi hanno sempre sostenuto, accompagnato e spinto. Mamma e papà ci conoscono più di quanto noi conosciamo noi stessi: sanno chi siamo e cosa siamo. Rincorrete i vostri sogni: la visione che vi create nel cervello, vi segna la via per raggiungere l’obiettivo. Fare un sacrificio, rende sacro il percorso per arrivare al raggiungimento di un sogno, non è una cosa sprecata ma dà valore ai sogni”.

Prima comprenderai quanto nessun soldo, potere o popolarità potrà rallentare o accelerare il tempo, allora prima comprenderai che la vera ricchezza sta nell’attimo che non puoi né comprare e né vendere. Anche se a volte sarà difficile viverlo al massimo, accetta la tua umanità e vivilo semplicemente in modo consapevole.

“Quando hai capito di aver messo a segno i tuoi sogni?”

“Nel momento in cui raggiungi un risultato sembra follia, sei felice ma il giorno dopo è scomparso, sei già proiettato a quello che verrà dopo. Credo di aver raggiunto i miei sogni quando ho perso: ti fa crescere in maniera esponenziale se hai il coraggio di capire dove, come e perché hai sbagliato”.

Credo di aver affrontato qualche battaglia con agenti esterni, sfide implicite senza spade o pistole contro persone che hanno provato in qualche modo a farmi del male ma non ho mai trovato nessuno di così difficile da abbattere come il nemico che vive in me. Non è che sia un nemico vero e proprio piuttosto è come una macchia nera che si estende se non si trova il modo di contenerla però c’è sempre.

Non se ne va mai, e questo è bene che tu lo sappia fin da subito, inutile raccontarci bugie. Poi è furbo, scaltro, sa sempre travestirsi in modo differente così da farti credere che è un nemico diverso e invece è inesorabilmente sempre lo stesso.

“C’è un modo per sconfiggere o bloccare il nemico dentro di noi?” 

“Non arriverai mai ad auto sconfiggerti, sarà sempre una battaglia. Ti chiederai se quello che stai facendo è giusto o se le persone che scegliamo di tenere accanto a noi vanno bene. Quest’ultime hanno una grandissima influenza su di noi quindi bisogna fare attenzione a chi decidiamo di avere accanto: devono esserci bene nel bene e nel male. L’unico modo per bloccare e sconfiggere quella macchia nera, è amarci sempre di più”. 

Per ogni voce cattiva che sentirai sussurrarti in testa, lascia spazio alla voce buona di rispondere e poi attaccati al tuo cuore che lui sa sempre darti il battito giusto. Ma se per sbaglio un giorno cadrai nelle mani del cattivo, ricordati di urlare con fiducia il tuo bisogno di aiuto perché le mani pronte a salvarti saranno sempre tese dietro l’angolo.

“C’è stata una persona che ti ha aiutato veramente tanto a crescere come persona ed atleta?”

“Nella mia carriera ho avuto tanti momenti difficili tra cui due infortuni importanti. Il momento più duro però è stato quando mi sono chiesta se la pallacanestro era il mio vero amore. Ho avuto la lucidità di capire che non stavo bene, ho alzato la mano e ho chiesto aiuto ai miei familiari, amici e ad una psicologa che mi ha salvato: mi ha fatto capire chi ero a prescindere dallo sport. Sono felice e in pace con me stessa, sono autentica. Non riesco più ad essere diversa da quello che sono in base alle situazioni ma non ce la avrei fatta senza l’aiuto di qualcuno.  Alzare la mano ammettendo di stare male, è un atto di coraggio: è meglio chiedere aiuto che annegare”.

Spazio poi alle domande da parte del pubblico. Tante le mani alzate e gli argomenti che sono stati esposti durante la serata durata oltre due ore. 

A completare il weekend all’insegna del pallacanestro, domenica nella palestra di Tarzo è avvenuto il 1° Torneo “Comune di Tarzo” – Coppa del Falco, quadrangolare di pallacanestro maschile under 14 con in campo ASD Pallacanestro Vittorio Veneto, Giovanili Pall. Nervesa Sacile Basket e Montebelluna Basket.(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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