Il controllo di vicinato diventa realtà a Tarzo. Il progetto è stato presentato ieri sera (nelle foto), nell’auditorium “Banca Prealpi” di via La Corona. “I cittadini avranno solo una cosa da fare: osservare. Spetterà, quindi, alle autorità comportarsi di conseguenza – ha premesso il sindaco Vincenzo Sacchet, rivolgensosi alla platea – La nostra è già una cittadinanza attiva, si tratta ora di strutturare al meglio questo impegno e renderlo più concreto. Nei prossimi mesi formeremo i gruppi di lavoro all’interno delle frazioni, dopo di che saremo pronti a partire”.
Ma cos’è il controllo di vicinato? Di certo non è da fraintendere con pattugliamenti o ronde della popolazione. “L’obiettivo è quello di fornire segnalazioni di qualità, qualificate, che ci permetteranno di intervenire in maniera più proficua – ha spiegato Ezio Camerin, comandante della Polizia locale di Vittorio Veneto e Tarzo – Queste, infatti, di volta in volta saranno vagliate da un coordinatore appositamente formato, che avrà il compito di inoltrarle alle forze dell’ordine. Il rapporto di fiducia tra i cittadini e istituzioni, in questo senso, sarà fondamentale”.
Il progetto è praticamente a costo zero: l’unica spesa per le casse del Comune sarà quella per i cartelli che verranno affisi in ogni rione o quartiere. Il loro compito sarà quello di avvertire la popolazione ed eventuali malintenzionati che il Controllo di vicinato è attivo. Inoltre ai partecipanti al progetto verranno forniti anche alcuni adesivi, che potranno essere affissi sulla cassetta della posta, ad esempio, agendo come ulteriore deterrente.
“Questo piano rinverdirà il vecchio rapporto di vicinato: non a caso amiamo chiamarlo Cortile 2.0 – ha osservato Livio Zago, responsabile del controllo di vicinato di Povegliano, Comune che da anni ha adottato il metodo con successo, meritandosi anche l’appellativo di “paese senza furti” – Una volta la gente comunicava da terrazzo a terrazzo, da cortile a cortile, oggi invece lo fa tramite il cellulare e Whatsapp. Verranno creati delle chat mute per ogni frazione e ogni movimento anomalo verrà segnalato lì. Sarà anche possibile fotografare mezzi o targhe, ma non sarà possibile la diffusione del materiale all’esterno”. Nessuna azione eroica, dunque, nessuna azione di polizia in senso stretto, al cittadino basterà inviare un messaggio: ogni informazione verrà filtrata dal coordinatore del gruppo, che verificata la sua fondatezza, provvederà ad inoltrarla alle forze dell’ordine tramite un canale privilegiato.
Se il cuore del programma rimarrà la prevenzione della criminalità, è altrettanto vero che il progetto assumerà un ruolo fondamentale anche in ambito sociale e ambientale. Manca l’acqua in alcune vie del paese? Verrà inviato un messaggio. Il prefetto chiude una strada per ragioni di sicurezza? Nella chat verrà condivisa l’ordinanza. E’ stato smarrito un mazzo di chiavi? Il proprietario potrà riconoscerlo nella fotografia rimbalzata nel gruppo. Senza dimenticare, ovviamente, che ogni situazione di degrado ambientale potrà essere segnalata nella maniera più comoda, arrivando nel tempo (o almeno questa è la speranza) a scoraggiare la maleducazione ed il mancato decoro per la cosa pubblica.
Debellare la criminalità definitivamente rimane un’utopia, ma pare indubbio che il controllo di vicinato aumentarà la consapevolezza della popolazione ed il rapporto di fiducia tra residenti, amministrazione comunale e forze dell’ordine. “La nostra esperienza dura ormai da quattro anni, il modo di vivere in paese è cambiato – ha spiegato il sindaco di Povegliano, Rino Manzan – L’adesione al progetto è volontaria e non esponde ad alcun rischio, ma piuttosto stimola un senso di appartenenza diverso e di cooperazione”.
(Fonte: Mattia Vettoretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it