“Sono il più grande chitarrista dei Pooh”: con spirito ironico e con la battuta sempre pronta si è presentato Dodi Battaglia, storico chitarrista dei Pooh e ospite speciale per l’inaugurazione della nuova annata dell’Associazione Musicale Sanfiorese, realtà attiva da 35 anni a San Fior, che conta anche un presidente e un direttivo rinnovati.
Un’inaugurazione caratterizzata da un incontro-seminario con lo stesso Dodi Battaglia come protagonista, che domenica ha letteralmente riempito la sala polifunzionale del paese, tra fans, appassionati di musica e semplici curiosi.
Dopo i saluti iniziali della nuova presidente dell’associazione, Rita Piaia (la quale ha prima salutato la precedente presidente, ovvero Marisa Bontempo, e poi ringraziato “Banca Prealpi SanBiagio e gli sponsor per il sostegno che continuano a dare”), la parola è andata a Dodi Battaglia, il quale ha ripercorso le tappe della sua carriera e della propria avventura con i Pooh, svelando alcuni retroscena della sua storia.
Allo stesso tempo, ha dato ai presenti la possibilità di sentirlo suonare diversi brani, sia con la chitarra elettrica che con quella acustica.
Un racconto prezioso, specialmente alla luce del fatto che il prossimo anno proprio i Pooh celebreranno i 60 anni di carriera.
“Ho iniziato suonando la fisarmonica, strumento che mi è servito per suonare poi la chitarra – la premessa fatta da Dodi Battaglia -. Suonare uno strumento è una questione di amore e fare musica significa comunicare delle emozioni alla gente“.
“La fisarmonica ho iniziato a suonarla a 5 anni, fino ai 14. Poi ho cambiato strumento quando un giorno, in un centro commerciale a Bologna, ho sentito il suono degli Shadows: da lì ho cominciato a suonare la chitarra e a 17 anni sono entrato nei Pooh – ha proseguito, ringraziando per questo ingresso le figure di Valerio Negrini (fondatore e autore della maggior parte dei testi delle canzoni dei Pooh) e Roby Facchinetti -. Ricordo come al mio primo provino mi hanno chiesto di suonare ‘Piccola Katy'”.
“Ho avuto la fortuna di conoscere le persone giuste e i grandi artisti, come ad esempio Vasco Rossi – ha aggiunto, spiegando anche il suo concetto di esecuzione musicale alla chitarra -. Personalmente ho sempre cercato di essere il più sintetico possibile nei miei suoni. Sono stato anche cantante e autore”.
Dodi Battaglia ha quindi ricordato figure come Enrico Ruggeri, Mia Martini e Gino Paoli. Poi non è mancato un ricordo particolare rivolto a Valerio Negrini, al quale ha dedicato il brano “Vale”, che ha eseguito domenica di fronte al pubblico.
“Della prima formazione dei Pooh non è rimasto nessuno, ma si è mantenuta la matrice – ha spiegato -. I Pooh sono anche autori e arrangiatori: abbiamo creato inconsapevolmente un modo di fare musica. E il pubblico che hanno i Pooh non lo ha nessuno”.
Alla luce della sua esperienza, Battaglia ha dato anche qualche consiglio ai presenti: “Se ti metti in gioco, le cose accadono – ha affermato -. Se, invece, stai a casa ad aspettare il treno, le cose non accadono. Poi le cose belle nascono da un grande spirito di collaborazione e questi 60 anni dei Pooh ne sono la dimostrazione”.
“Per noi i grandi capolavori sono arrivati quando abbiamo avuto qualcosa di importante da dire e non perché avevamo un contratto – ha aggiunto -. Chi fa questo nostro mestiere, lo deve fare con passione”.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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