Tarzo, accertamenti dell’Enasarco alla Cesaf. Pol: “Vi do le chiavi, arrangiatevi: io devo salvare l’azienda”

La Fondazione Enasarco dispone un accertamento ispettivo alla sua ditta, la Cesaf, atto a verificare se tutto è in regola con la normativa previdenziale, chiedendo di mettere a disposizione una montagna di documentazione.

Dal 2015 ad oggi. Troppo in questo periodo particolare in cui molti imprenditori non vedono chiaro, e il titolare Diego Pol, reagisce: “Vi do le chiavi degli uffici ma arrangiatevi, ora non abbiamo tempo e risorse da dedicarvi, dobbiamo salvarci dalla crisi del Covid”. Questo in soldoni quanto sta accadendo alla ditta di Corbanese.

La data deII’accertamento è prevista nella mattinata di lunedì 16 novembre nella sede della Ditta e attenzione: “il mancato riscontro può configurarsi come impedimento aII’accertamento ispettivo passibile di sanzioni da 250 a 2.500 euro.

Reputo vergognosa e inopportuna la richiesta di Enasarco in questo periodo – sbotta Pol, mettendolo per iscritto in una lettere alla Fondazione – la mia azienda, causa il periodo drammatico dell’emergenza pandemica da Covid-19, sta rischiando il fallimento. Sto tentando in tutti i modi di salvare la situazione e nel contempo mantenere il posto di lavoro ai miei dipendenti”.

Pol tra l’altro è in Africa da un mese proprio per trovare mercato e lottare contro questa situazione: ”Ho una famiglia che mi manca e ho un forte rispetto per tutti i miei dipendenti che stanno lottando con me per evitare il baratro. Attualmente, gran parte di essi sono in Cassa Integrazione Covid 19, pertanto le poche forze lavorative che ho a disposizione non verranno ora dirottate a cercare documentazione vecchia di anni, per un controllo che sicuramente possono effettuare nei modi e termini che vogliono”.

Così per dare risconto alle richieste ed evitare eventuali sanzioni amministrative Pol mette nero su bianco che: “Gli uffici e le chiavi dell’azienda sono a disposizione, per tutto il tempo necessario, insieme a tutti gli archivi documentali necessari alle vostre consultazioni: ma nessuno dei miei dipendenti al momento può permettersi di perdere tempo con i vostri controlli”.

“Li ho pregati di chiamarmi al cellulare per accordarci per il ritiro delle chiavi del mio ufficio, in modo che nessuno possa ostacolare il loro lavoro – spiega- Anzi farò di più: se necessario gli insegnerò anche a utilizzare la macchinetta del caffè, per le pause. Ma il momento per me e per la mia azienda è drammatico, non posso e voglio distogliere nessuna mia risorsa, e comunque lotterò con tutte le mie forze per salvare le mie aziende”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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