È successo di nuovo: sulla facciata dell’ex negozio del barbiere in centro a Tarzo sono ricomparse delle croci, realizzate con una bomboletta a spray.
Un fatto che era già avvenuto lo scorso ottobre e, successivamente, verso la fine del mese di gennaio (qui l’articolo), suscitando lo stupore e, allo stesso tempo, l’indignazione dei residenti.
Nell’ultimo episodio di gennaio, le croci erano aumentate ed erano state disegnate sia sulla vetrata dell’esercizio che sugli stipiti del locale.
Croci che erano state da poco rimosse, tanto che sono ancora visibili alcuni aloni del precedente passaggio dell’autore, o degli autori, del fatto.
Stavolta le croci sono due e di colore rosso e una terza è stata appena abbozzata, mentre risulta assente la scritta “R.I.P.” (“Riposa in pace”), che ogni volta spuntava in bella vista: il fatto sarebbe stato messo a segno nella serata di sabato, ma non a ore tarde come è facile supporre.
Un episodio continuamente reiterato nello stesso punto che, al momento, è al vaglio degli organi competenti.
Come ha spiegato il sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet, fatti del genere non avrebbero riguardato altri punti o edifici dell’area comunale.
“Credo che sia chiaro che si tratta di una faccenda privata ma, quello che posso dire, è che trovo che non sia questo il modo di affrontarla. – ha dichiarato Sacchet – Qui a Tarzo non siamo abituati a simili scene e a questo modo di vivere nella comunità“.
Il negozio preso di mira è di proprietà di un barbiere ora residente nel Comune di Conegliano che già nel 2018 si era ritrovato, suo malgrado, al centro della cronaca a causa di un rogo che aveva coinvolto un rustico situato in una sua proprietà, in località Castellich, sempre nell’area di Tarzo.
In quell’occasione la struttura era divenuta pericolante, mentre le fiamme avevano provocato la morte di alcuni animali da cortile e il danneggiamento di una serie di attrezzi e strumenti agricoli lì contenuti.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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