Con l’84,6% dei voti espressi, nel 2017 Vincenzo Sacchet venne eletto sindaco di Tarzo alla testa della lista civica “Diamoci una mano” sostenuta dalla Lega Nord e dal centrodestra. Percentuale di preferenze che, nella storia politica del paese, non ha eguali. Il predecessore, il leghista Gianangelo Bof di cui Sacchet è stato vice, cinque anni prima si “fermò” al 79,87% delle preferenze. Ora Sacchet potrebbe correre per un bis, ma per il momento il diretto interessato non si sbottona.
Sacchet fu eletto sindaco nel 2017 con 1.747 voti, mentre l’avversario Adriano Faraon (lista civica Agire Insieme) si fermò a 317. Indicativamente a maggio si terranno le elezioni amministrative. E la maggioranza uscente punta ancora una volta a distaccarsi nettamente dagli avversari.
L’attuale opposizione è già al lavoro per l’appuntamento elettorale: “Ci saremo – conferma Faraon, capogruppo di Agire Insieme -. Faremo una nostra lista, ci saranno novità. E il gruppo deciderà chi sarà il candidato sindaco, non sarà una figura calata dall’alto”.
Se nel 2007 i candidati sindaci furono ben sette, cinque anni dopo scesero a tre. E nel 2017 erano solo due i candidati: Sacchet e Faraon.
Nel 2017 l’affluenza alle urne a Tarzo si fermò ad un 48,75%, otto punti inferiore a quella di cinque anni prima (56,14%) e oltre dieci in meno del 2007 (61,4%). A pesare su questo dato, oltre ad una disaffezione verso la politica, il fatto che il Comune abbia numerosi residenti all’estero che, solitamente, non fanno ritorno in paese per le votazioni.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it