A Falzè l’ultimo abbraccio a Daria Visentin. Il parroco: “Dio comprende ogni esistenza”. Il fidanzato: “Con te ho vissuto i momenti più belli della mia vita”

Gli spazi della chiesa parrocchiale di Falzè di Trevignano non sono stati sufficienti a contenere tutto l’affetto dei familiari, degli amici e delle persone che questo pomeriggio hanno voluto salutare per l’ultima volta Daria Visentin, 24enne mancata all’affetto dei suoi cari lo scorso sabato 22 ottobre.

Per questo c’è chi ha partecipato al funerale in piedi o sulle sedie posizionate per l’occasione all’esterno dell’edificio religioso.

Il pensiero di tutti era rivolto a mamma Cristina, a papà Livio, alla sorella Chiara, alla nonna Liliana, al fidanzato Michele e a tutte le persone che, dopo la scomparsa della giovane, ora sentono un grande vuoto dentro di loro.

Il parroco don Silvio Caterino, dopo aver iniziato la funzione dicendo di non voler pensare a cosa ognuno avrebbe potuto fare per evitare questa tragedia, ha descritto con grande cura le passioni di Daria: dalla musica al canto, passando per gli animali, le lingue straniere e i viaggi.

Una ragazza sensibile e creativa che amava andare in giro con la sua “valigia armadio” e che nell’ultimo periodo, dopo la laurea in Comunicazione interlinguistica applicata all’Università degli Studi di Trieste con una tesi sul “Lessico del Razzismo”, aveva fatto dei colloqui e partecipato ad alcuni concorsi per trovare un lavoro che la appagasse veramente.

In questi giorni in tanti hanno voluto manifestare il loro affetto per Daria, a partire dalla scuola di canto, creatività e musica “Ivb VocalMusic School” di Montebelluna, che ha pubblicato un post su Facebook con un pensiero per l’amata allieva.

“La vicinanza e lo stringerci insieme ci fa bene – ha detto il parroco nella sua omelia -. Ciascuno di voi conosce qualcosa di Daria e ha apprezzato un suo tratto, ricevendo o donando qualcosa a lei. Ognuno di voi può dire di avere una parte di lei dentro di sé, che custodisce come una perla preziosa che non si consuma. Innanzitutto, siamo grati e riconosciamo lo scambio di bene che è avvenuto tra lei e noi e viviamo in una profonda riconoscenza per il solo fatto di averla incontrata”.

“C’è un’idea che ci deve guidare di fronte al distacco da Daria – continua -, anzi una certezza che viene dalla fede. Daria è in pace ed è nella Luce. Vi manca, manca a tutti, ma il pensiero di saperla in questa condizione progressivamente saprà colmare il vuoto, saprà aiutarvi a riprendere le redini della vostra esistenza per continuare ad andare avanti senza angoscia perché bisogna farlo. Stiamo di fronte a Daria, stiamo di fronte ad un mistero che è stata la sua vita. Una vita fatta, come tutte le altre, di calma e di tempesta, di sicurezze e di fragilità. Mistero vuol dire non poter conoscere fino in fondo, nemmeno quando si tratta di relazioni strettissime”.

Questa sorta di estraneità che viviamo tra noi per essendo vicinissimi – prosegue -, pur essendo sangue del proprio sangue, ci chiede sempre e senza condizioni il sentimento più alto e più nobile: il rispetto. Un rispetto talmente grande che lascia anche andare. Ti lasciamo andare Daria, perché era scritto così per te, perché è arrivato per te il tempo del cielo. Daria non è più qui ma non è persa perché è ritornata all’origine e si ricongiunge, anche se prematuramente, a quel Padre che pian piano accoglie tutti i suoi figli”.

“Ognuno ha la sua storia – conclude – e quanto è bello volerci bene per quello che siamo, anche per le debolezze che ci portiamo dentro e che forse nessuno conoscerà mai. Il vero amore è amare l’altro per quello che è, nient’altro. Nulla e nessuno è oggetto di giudizio agli occhi di Gesù, nessuna storia, nessuna vita e nessuna morte. Lui recupera sempre ogni uomo e il Vangelo è proprio la storia della ‘recuperabilità’ umana in cui Dio, attraverso Gesù, comprende e salva ogni esistenza, anche quella più fragile e vulnerabile o quella che non è più capace di esistere”.

Commoventi i ricordi dell’amica Carolina, della sorella e del fidanzato che era legato a Daria da alcuni anni e che aveva importanti progetti di vita da costruire con lei.

L’amica ha parlato della sua creatività e della “penna magica” che le permetteva di trasferire tutte le sue emozioni su carta con storie, pensieri e canzoni. Daria amava la cucina e le piaceva preparare nuovi dolci e cose particolari, come quella volta in cui realizzò un banchetto di cibo di colore blu.

La sorella ha ringraziato tutti i presenti per l’affetto nei confronti della sua famiglia, tracciando alcuni aspetti della sua personalità.

“Sei arrivata nella mia vita così come te ne sei andata – ha detto commosso il fidanzato Michele -, tramite una semplice chat. Ho così tante domande che mi ronzano in testa e tante cose che vorrei dirti o che avrei voluto dirti. Non posso che ringraziarti per il bene che mi hai dato e per tutto ciò che mi hai insegnato, perché con te sono cresciuto tanto. Con te ho vissuto i momenti più belli della mia vita, ma anche quelli meno belli. Tutti meritevoli di essere vissuti perché erano con te. Grazie a te ho scoperto il mondo, ho viaggiato tanto e ho conosciuto persone meravigliose a cui tenevi tantissimo e che tenevano molto a te”.

“Ti emozionavi per le piccole cose – continua -, soprattutto per gli animali. Avevamo tantissimi progetti insieme ma ora resta solamente il vuoto che niente e nessuno potranno colmare. Ora non ti potrò più vedere, sentire, ascoltare la tua dolce voce, la tua risata, ascoltarti cantare, non poter più vedere il tuo tenero sorriso che ogni volta mi riempiva il cuore, non poterti più dire quanto sei bella, non poterti più accarezzare, abbracciare, stringere”.

“Ricorderò per sempre le nostre lunghe chiacchierate al telefono dai nostri letti lontani chilometri di distanza – conclude -. Quando eri giù di morale, quando non ti piacevi o avevi bisogno di me ma non c’ero, ti ripetevo queste semplici parole: ‘guarda in su’. In alto, in corrispondenza del cuscino, ti avevo scritto e attaccato dei post-it per darti la buonanotte e per ricordarti sempre di quanto fossi bellissima. Adesso sei tu che ci dici queste parole e non smetteremo mai di guardare in su e di pensarti. Io continuerò a scriverti sperando che, ovunque tu sia, tu possa ascoltarmi”.

Le donazioni raccolte durante il funerale saranno devolute alla ricerca contro il cancro e l’ultimo atto d’amore di Daria è stato la donazione delle cornee e dei tessuti.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati