Festa per i 100 anni di Augusto: “Una vita tra lavoro e famiglia”

Una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Grande festa ieri, giovedì, a Falzè di Trevignano, per i 100 anni di Augusto Morellato, che ha celebrato l’importante traguardo contornato dall’affetto del figlio Alfonso, degli adorati nipoti Mauro ed Elena e con la gradita visita dell’Amministrazione comunale.

Nato a Trevignano da una famiglia di umili contadini, sin da giovane Augusto ha svolto con orgoglio diversi mestieri: dal contadino, appunto, al maniscalco, fino al guardiano notturno.

“Addirittura si recava a piedi da Montebelluna fino al porto di Mestre per portare le pecore anche 3 volte in un mese – ricordano i familiari -. La sua grande arte è stata quella di lavorare nella forgia, come suo padre. In particolare lavorava come maniscalco e come addetto alla forgia per la costruzione di campane. Ha vissuto anni di grande povertà ma sempre con dignità”.

Un uomo onesto e sempre di parola, cosa che per lui era sacra. Negli anni ’50 il matrimonio con l’amata moglie Giovannina, anche lei grande lavoratrice e tuttofare. A dividerli purtroppo, oltre dieci anni fa, la malattia di lei: “Ma lui l’ha assistita tenendola per mano mentre dormiva fino all’ultimo respiro – le parole dei suoi cari -. Le ha sempre portato grande rispetto e insieme erano riusciti a festeggiare anche i 50 anni di matrimonio”.

“Abbiamo festeggiato un compleanno importante – il messaggio della vicesindaca Maria Giovanna Favero, dopo la visita -, i 100 anni di vita del signor Augusto Morellato di Falzè, vissuti ancora con spirito e grande simpatia! A lui abbiamo portato gli auguri del sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale, per tanti giorni ancora da trascorrere in salute e circondato dai suoi affetti più cari”.

Ma allora qual è il segreto di Augusto? “E’ sempre stato un grande amante del vino, a cui dà merito per essere arrivato fino ai 100 anni perché l’ha sempre definito ‘la sua medicina’ – spiegano i familiari -. Quando si sentiva fiacco, ne beveva sempre un bicchiere: ma sempre con la testa sulle spalle”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: per concessione della famiglia)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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