“Una vita per gli altri, un medico si confessa”, è il titolo dell’appuntamento dello scorso 9 gennaio della rassegna “I Martedì in Villa” in Villa Onigo a Trevignano.
Ospite della serata il chirurgo Franco Mazzoleni, introdotto dal vicesindaco con delega alla cultura Maria Giovanna Favero e dal professor Claudio Griggio, già docente di letteratura italiana all’Università di Udine e in altri atenei.
Nell’occasione è stato presentato il libro di Mazzoleni “Ripensando me stesso“, nel quale si apprezzano la sensibilità e la passione per la letteratura di un uomo di scienza che ha coltivato la vocazione per la filosofia.
In una prima parte dell’opera è stata descritta la “crisi spirituale” dell’autore, ma c’è anche un secondo filone di racconti o di fatti vissuti nella sua vita.
Nella personalità del dottor Mazzoleni, la cultura scientifica e quella letteraria si fondono in quello che in molti hanno definito “un signore d’altri tempi”.


“Ho scritto il libro – racconta l’autore -, che non parla di medicina, durante il Covid. Sono nato a Zero Branco, in un paese molto cattolico, ma da adolescente ho iniziato a dubitare di certe affermazioni religiose. Mi andavano di traverso i riti della religione e con il tempo sono diventato ‘materialista’. Questo stato d’animo di ‘atarassia’, che a volte mi ha fatto soffrire, è perdurato in tutta la mia vita. Mi sento ancora tra coloro che sono ‘sospesi‘, né credenti né miscredenti. A un certo punto della mia vita, però, mi sono chiesto che fine avesse fatto l’essere umano”.
“La tecnologia ha fatto grandi progressi – continua -, e questo è sicuramente positivo. L’uomo moderno, però, sta diventando ‘metallico‘ ma sento che non possiamo finire così. Cosa mi consola in questo contesto? Tornando sui libri antichi, ho capito che il passato è superiore al presente. I classici, infatti, riescono ancora a provocare un’emozione dentro di me. Per esempio, leggo sempre Sant’Agostino con entusiasmo e questo mi dà speranza. Le nuove generazioni dovrebbero curare la bellezza del passato”.
“Noi siamo destinati ad essere persone vere – conclude -. Tornando alla religione, a volte rifletto sulla fede perché il credente supera qualsiasi problema. Quando non hai questa ancora di salvezza, è difficile affrontare certe situazioni. La lettura di alcuni libri è ‘angosciante’ in senso positivo: leggere i classici ti fa sentire un uomo non metallico. Questi autori, infatti, ti danno la possibilità di trovare un punto fermo di cui abbiamo tanto bisogno”.
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