La colonna di fumo ormai è molto ridotta e il vento della notte e della mattinata ne ha facilitato la dispersione. Ma sull’incendio alla Pmg di Selva del Montello (qui l’articolo) si continua a lavorare per individuare cause e conseguenze.
Sugli aspetti ambientali stanno procedendo dalla mattina del 6 gennaio i tecnici dell’Arpav che, come fa sapere una nota dell’Agenzia, “hanno eseguito dei prelievi esplorativi di aria tramite canister nelle zone maggiormente interessate dalle ricadute nelle vicinanze dell’azienda e a distanza di qualche chilometro, tra via Pastro, via Antiga e via Monte Bianco/Ortigara a Trevignano. È stato inoltre posizionato un campionatore ad alto volume per eseguire un prelievo di microinquinanti organici (diossine, PCB, IPA)”.
Il fumo, fin dalla sera di mercoledì quando si è sviluppato il rogo, è sempre stato diretto verso ovest, con una lunga striscia grigia a poche decine di metri dal suolo visibile anche dai colli asolani.
“Le analisi – spiega l’Arpav – hanno evidenziato la presenza di sostanze come idrocarburi aromatici, quali prodotti di combustione, e stirene associabile alla combustione di imballaggi di polistirolo. Inoltre in almeno quattro campioni è stata rilevata la presenza di etanolo che potrebbe essere associata alla presenza di contenitori di vino, stoccati all’interno dell’azienda”.
Delle bottiglie di prosecco di vari produttori della zona è rimasto ben poco, con cocci di vetro ben visibili all’esterno e all’interno dei magazzini.
Per quanto riguarda i microinquinanti i dettagli saranno forniti i prossimi giorni. “Le acque di spegnimento – conclude l’Arpav, che continua a fare campionamenti e prelievi – sono confluite nelle vasche di raccolta dislocate all’interno del capannone e nel piazzale all’esterno”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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