Progetto Trevignano accende i riflettori sui defibrillatori: “Li abbiamo ma pochi sanno che ci sono, dove si trovano e come usarli”

In questo periodo il gruppo di minoranza Progetto Trevignano ha ricevuto alcune segnalazioni in merito alla presenza e all’uso dei defibrillatori nel territorio comunale.

“Qualche anno fa – spiegano i consiglieri di minoranza -, il nostro Comune, con il prezioso contributo di alcuni privati, ha acquistato quattro defibrillatori e li ha piazzati uno per ogni frazione. Si tratta di strumenti salvavita di estrema importanza. Ora accade che di questi preziosi e importanti strumenti non sia stata data ampia conoscenza alla popolazione. Abbiamo gli strumenti, ma pochi sanno che ci sono e soprattutto dove sono esattamente. Quello che però più sconcerta è sapere che, pur avendo la disponibilità di strumenti così importanti, in pochi li sanno utilizzare perché non sono mai stati fatti dei corsi di formazione ‘ad hoc’”.

“È come avere una bella macchina e non saperla guidare – continuano -, solo che in questo caso qualcuno ci può lasciare la pelle. È triste constatare che finora non si è fatto nulla in merito. Ci è stato segnalato un episodio emblematico accaduto poco tempo fa a Trevignano capoluogo, dove un signore ha accusato problemi cardiaci a breve distanza da un defibrillatore, ma nessuno sapeva usarlo”.

“Per fortuna non è accaduto nulla di irreparabile – concludono -. Resta però una grande beffa per coloro che hanno voluto e finanziato questi apparecchi. A tal proposito chiediamo al sindaco, massima autorità sanitaria del Comune, che si dia più ampia conoscenza dei siti dove si trovano questi defibrillatori e che al più presto facciano partire dei corsi di formazione”.

Il sindaco Franco Bonesso, interpellato sulla questione, ha spiegato che questo tema non è ancora stato affrontato dall’amministrazione comunale di Trevignano e, nel caso in cui la minoranza dovesse presentare un’interpellanza, la risposta verrà data in consiglio comunale.

Alcuni defibrillatori sono stati posizionati in paese subito dopo la pandemia, ma non sono ancora partiti dei corsi per insegnare alla cittadinanza ad usarli correttamente.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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