A Treviso dici “Put” e subito nella mente di molti balenano code, rallentamenti, smog, claxon premuti, a volte imprecazioni: del resto, il compito – non facile – dell’anello viario che corre parallelo alle antiche mura è quello di incanalare e far defluire le decine di migliaia di veicoli che ogni giorno raggiungono, attraversano o lasciano il capoluogo della Marca.
Oggi però è domenica, per molti giorno di riposo, e quindi tante auto e tanti furgoni rimangono in garage.
Succede così che – un po’ come accadde durante il lockdown della pandemia da Covid 19 – sono gli animali a “vivere” con serenità quegli spazi in cui di solito si muovono – con frenesia – gli esseri umani.
Vedere per credere quanto accaduto questa mattina alle 7, quando uno dei rari automobilisti in transito sul Put si è visto attraversare la strada, anche con una discreta velocità, all’altezza di uno degli svincoli che portano in centro storico, da una decina di papere, evidentemente rassicurate dall’assenza o scarsità di mezzi a motore in transito a quell’ora.
Ciò che colpisce, nelle immagini arrivate alla nostra redazione, è la disciplina con cui i pennuti attraversano la sede stradale: in rigorosa fila indiana ed esattamente sulle “zebre” che nel Codice della Strada indicano i tratti in cui chi cammina ha la precedenza su tutti gli altri.
Una scena che fa il paio quasi esatto con quanto vide un automobilista a Conegliano diversi anni fa: alla rotonda degli ex magazzini Bernardi, in circonvallazione, l’uomo si fermò correttamente prima delle strisce per fare passare non dei pedoni ma una papera con i suoi anatroccoli: anche loro esattamente sulle strisce (e all’interno degli spartitraffico), uno dietro l’altro, quella volta in un giorno lavorativo e quindi fra scooter, auto e tir.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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