A Treviso 39 centri sollievo Alzheimer, 650 volontari attivi e oltre 350 utenti

Oltre 70 volontari, in rappresentanza degli oltre 650 impegnanti nei vari centri sollievo, hanno incontrato Alberto Franceschini, presidente di Volontarinsieme – Csv Treviso, e i dottori Maurizio Gallucci, coordinatore dei Cdcd (Centri disturbi cognitivi e demenze) Ulss 2 e Franco Moretto, responsabile del “Progetto Sollievo” Ulss 2, per la presentazione del protocollo, firmato tra il Centro servizi volontariato e Ulss 2 Marca Trevigiana, che definisce i criteri di accesso dei soggetti con Alzheimer o demenza e un’omogeneizzazione dei percorsi.

Il protocollo è stato elaborato dopo un’analisi esplorativa effettuata nei 39 centri sollievo, soprattutto per le modalità di accesso e i percorsi avviati. 

Premesso che necessita di sollievo quel famigliare per il quale è gravoso il carico che deriva dall’assistenza di un congiungo malato di demenza in fase di moderata gravità, il protocollo prevede che il paziente sia valutato presso di Cdcd (sono cinque i centri in tutto il territorio provinciale) senza repliche di valutazioni geriatriche e successivamente, al paziente e ai suoi famigliari, viene segnalata la possibilità di usufruire dei Centri di sollievo presenti nel Comune di residenza, o in territorio limitrofo.

I volontari dei Centri sollievo avranno la possibilità di valutare l’accoglimento dell’utente, in base alla gravità del soggetto e alla professionalità dei volontari, che in alcuni casi potranno farsi carico anche di pazienti meno autonomi o di gravità complessivamente maggiore. Diversamente, un Centro sollievo costituito da poco tempo, con volontari senza pregresse esperienze specifiche, potrà accogliere casi più gestibili.

I Centri di sollievo sono finanziati da un bando regionale che ha già stanziato per il 2018 176mila euro, suddivisi e distribuiti nei territori delle tre ex Ulss 7-8-9, a favore dei Centri sollievo già esistenti.

“Crediamo che il protocollo che abbiamo elaborato insieme all’Ulss 2 e ai Cdcd risponda pienamente alla richiesta di armonizzazione delle esperienze, del funzionamento e delle modalità di accesso ai Centri di sollievo, come auspicavamo da tempo – dichiara soddisfatto Alberto Franceschini, presidente di Volontarinsieme – Csv Treviso – Rimane qualche problema con gli spazi messi a disposizione dai Comuni, come sollevato ieri da molti dei volontari presenti, e le difficoltà di trasporto, che possono però essere risolte ricorrendo al progetto ‘Stacco’ presente in quasi tutto il territorio provinciale”.

“Un altro problema rilevato – prosegue Franceschini – è il ritardo nella distribuzione dei fondi (già erogati dalla Regione alle Ulss) che, per i territori delle ex Ulss 7 e 8, devono ancora essere distribuiti ai Centri sollievo. Su questo stiamo naturalmente verificando possibili soluzioni. Il protocollo consiglia, inoltre, che i Centri di sollievo continuino ad essere condotti esclusivamente dal Volontariato, sia per gli ottimi risultati raggiunti in questi anni sia per mantenere questa attività nell’ambito della gratuità, del dono e del servizio agli altri”.

In provincia di Treviso sono presenti 39 Centri sollievo (20 nella ex Ulss 8, 14 nella ex Ulss 9 e 5 nella ex Ulss 7) dove sono impegnati oltre 650 volontari e accolti e seguiti oltre 350 utenti.  I centri offrono agli ospiti specifiche attività di stimolazione cognitiva, psicomotricità, musicoterapia, uscite organizzate e momenti socializzanti con le famiglie e con la comunità.

Si stima che ogni volontario sia impegnato in circa 350 ore all’anno di servizio (per una media di 2,8 giorni di apertura settimanale) con una media annua di 175 mila ore di volontariato complessive, nei vari centri sollievo. Valorizzando questo contributo volontario, si ottiene una ricaduta economica (e quindi un risparmio per il welfare sociale) stimata in 2 milioni 275 mila euro.

(Fonte e foto: Volontarinsieme – Csv Treviso).
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