E’ ormai al terzo anno di corso “Treviso Giurisprudenza 2.0”, il nuovo corso di laurea magistrale (5 anni) in Giurisprudenza, delll’Università di Padova, che si tiene nella sezione staccata di Treviso al complesso Leonardo in Riviera Garibaldi.
Si tratta di un corso completo in giurisprudenza che ha un particolare indirizzo al diritto agroalimentare. Una specializzazione che si inserisce con il “timing” perfetto anche in funzione delle nuove opportunità che potrà offrire anche il recente riconoscimento delle Colline Unesco fortemente caratterizzato da economie rivolte al settore agroalimentare.
A promuovere il nuovo corso di laurea sono i professori Bernardo Cortese (Diritto dell’Unione Europea), Riccardo Mazzariol (Diritto Privato e agrario) e Alessandro Calegari (Diritto amministrativo).
Il piano di studi, che al termine dei cinque anni prepara comunque i ragazzi ai tradizionali sbocchi di Giurisprudenza (professione di avvocato, magistratura o notariato), è fortemente orientato al dialogo con le imprese e con il territorio costruendo un corso obbligatorio caratterizzante in diritto agroalimentare.
“Se si vuole formare qualcuno che abbia poi la capacità di lavorare con il territorio – spiega il professore Bernardo Cortese -, o da professionista del diritto, da consulente o addirittura dipendente dell’impresa occorre plasmare un professionista che si in grado di andare attraverso le aree o sotto aree del diritto. In questa materia in particolare, con un’attenzione alla sostenibilità ambientale, alla qualità della produzione, deve sapersi occupare di contratti, di questioni di responsabilità, degli aspetti sanzionatori difendendo l’impresa nel caso di accertamenti, quindi diritto privato e diritto amministrativo“.
“Ma anche – aggiunge Cortese – un professionista che conosca il diritto dell’Unione Europea, che in questa materia è molto rilevante. Ci sono due aree principali, quella della politica agricola comune e quella della sicurezza, ma ce ne sono in realtà altre come la qualità”.
Si spazia dalle normative che regolano l’autorizzazione di nuovi alimenti, degli additivi, dei coloranti, dei fitofarmaci con relative condizioni di sicurezza per l’ambiente, per chi lavora e per il consumatore, a quelle che proteggono l’origine dei prodotti.
A partire dal secondo anno gli studenti iniziano ad affrontare il diritto agroalimentare per passare, al terzo anno, al diritto internazionale, che si occupa della stessa materia con una visione ancora più ampia.
“La settimana scorsa – sottolinea il docente di Diritto Europeo – abbiamo avuto un incontro con Assindustria Veneto Centro durante il quale è emerso un forte interesse nell’avere collaborazione di qualche giovane laureato in questo settore per la loro attività di aiuto, assistenza alle imprese, nella costruzione di un percorso di sostenibilità, non solo limitato all’agroalimentare”.
Durante il corso di laurea vengono effettuati stage nelle imprese, quindi non una preparazione soltanto accademica ma che cerca costruire progetti dialogando con il territorio, con le associazioni dei produttori e dei commercianti “Con una reale possibilità – precisa Cortese – poi di sbocchi professionali”.
“E’ chiaro che ci sono delle dimensioni che l’azienda deve avere per potersi permettere un giurista specializzato – conclude il docente universitario -, ma il giovane che formiamo a Treviso non è solo specializzato in diritto agroalimentare e quindi può dare un contributo complessivo alla gestione dell’impresa, anche laddove avvenga un processo di abbandono della dimensione aziendale a conduzione famigliare a dimensione di impresa”.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it