Si è spento a Ivrea il vescovo emerito Luigi Bettazzi, ultimo testimone italiano del Concilio Vaticano II. Nato a Treviso il 26 novembre 1923, nella città della Marca, dove lavorava il papà, trascorse la sua infanzia. A Treviso mantenne molti legami di amicizia.
“Con monsignor Luigi Bettazzi la Chiesa in Italia perde un suo testimone credibile, sincero ed appassionato”: così il vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, esprime il cordoglio per la morte di monsignor Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e già presidente di “Pax Christi”.
“Nato a Treviso, era sempre legato alla sua terra, nella cura di legami ed amicizie – continua il vescovo – Giunto quasi a 100 anni di vita e a ridosso del sessantesimo anniversario di ordinazione episcopale, la sua ormai immancabile pubblicazione, di cui faceva generoso dono, era per me sempre occasione di approfondimento e di riflessione sulla vita della Chiesa e del mondo, nelle loro reciproche relazioni, tanto di collaborazione quanto di sfida, nella costante ricerca del bene di tutti e di ciascuno”.
“Ultimo testimone italiano del Concilio Vaticano II, ci trasmette come lascito il suo coraggioso e costante impegno per le ragioni della giustizia e della pace – aggiunge -, compito che non può essere lasciato cadere, soprattutto in questo nostro tempo di ritorno generalizzato a logiche di confronto violento, di chiusura e di mancanza di dialogo“.
Parole di cordoglio a cui si aggiungono anche quelle del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Sento di dare voce a tutto il Veneto nell’esprimere il cordoglio per la scomparsa di monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea quasi centenario, un vero testimone e protagonista dell’ultimo secolo. Originario di Treviso, città dove fino a che l’età lo ha consentito amava tornare e dove il padre Raffaello è stato al servizio della comunità ricoprendo anche gli incarichi di sindaco e presidente dell’Ospedale, ha trovato riconoscimenti a livello internazionale con il suo impegno pastorale prima a Bologna e a Ivrea, e con un lavoro assiduo a favore della Pace, grazie al quale ha saputo dare un’impronta e lasciare un segno, diventando un esempio nel dialogo tra le varie componenti sociali. Ultimo italiano ancora in vita tra i prelati che hanno partecipato al Concilio Vaticano II, sarà ricordato come un grande figlio di questa terra“.
“Nato a Treviso, già vescovo titolare di Tagaste e ausiliare a Bologna, era l’ultimo testimone italiano del Concilio Vaticano II. Un grande uomo di Chiesa, che sarà ricordato per il suo impegno, la sua missione e il suo agire illuminato e convinto a favore del dialogo, della pace e della giustizia. Esprimo sincero cordoglio a nome di tutta la Comunità Trevigiana” il ricordo del sindaco di Treviso Mario Conte.
(Foto: Wikipedia).
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