Addio a Tullio Guadagnin, colonna del Psi trevigiano ed ex vicesindaco delle giunte Mazzarolli. Mercoledì il commiato al “Supremum Vale”

Sarà dato mercoledì 8 giugno l’ultimo saluto a Tullio Guadagnin, ex amministratore comunale di Treviso e dirigente del Partito socialista anche a livello provinciale, spentosi la sera di venerdì 3 giugno all’età di 89 anni.

Le esequie si terranno alle 15.30 nella Sala del Commiato del crematorio “Supremum Vale” in via G. B. Riccioli a Treviso. Seguirà la tumulazione nel cimitero di San Lazzaro.

Tullio Guadagnin lascia la moglie Paola Vernier, con cui era sposato dal 1968, e i figli Cristiana e Alberto. In gioventù aveva lavorato alla cartiera burgo di Breda, preferendo poi alla fabbrica la professione di agente di commercio.

All’inizio degli anni Settanta si era iscritto al Partito Socialista Italiano, divenendo dirigente di sezione e in seguito segretario provinciale. A Palazzo dei Trecento è stato presente, in veste di consigliere  del Comune di Treviso, dal 1975 al 1987. Risale al 1976 il suo primo incarico come assessore, esperienza amministrativa  che ha portato avanti quale vicesindaco del democristiano Antonio Mazzarolli per tutti gli anni ’80.

E’ stato protagonista di una stagione politica di grande rinnovamento a Treviso, quando sorsero le prime amministrazioni che non furono solo a guida democristiana. Anche se durarono pochi mesi, ebbero un importante valore politico per la città, che esprimeva voglia di cambiamento, come la giunta arcobaleno del sindaco Sandro Reggiani, che comprendeva Psdi, Pci, Psi, Pli e Pri, per la prima volta senza la Dc“, ricorda Mariarosa Battan, dirigente della Cna, vedova di Giuliano Daldello esponente del Pci che fu collega di giunta di Guadagnin nei nove mesi dell’amministrazione Reggiani.

“A nome della comunità trevigiana esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Tullio Guadagnin, figura storica della politica del nostro territorio. Tullio è stato un apprezzato dirigente di partito, consigliere, assessore comunale e vicesindaco e in seguito anche assessore regionale all’urbanistica, dimostrando capacità, spessore politico e amministrativo” afferma il sindaco di Treviso Mario Conte – La nostra comunità gli deve moltissimo e grazie alla sua concretezza, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, la nostra Città ha avuto la possibilità di crescere e di vedere alcune importanti rivoluzioni dall’ambito edilizio all’apertura della sede comunale di Palazzo Rinaldi. Porgo le più sincere condoglianze alla famiglia”.

“E’ stato un importante punto di riferimento per noi giovani socialisti di allora – commenta Valeria Zagolin, oggi presidente della commissione pari opportunità del Comune di Treviso, la cui carriera politica nei primi anni si è confrontata più volte con la figura del dirigente socialista: – Quando io mi iscrissi nel 1973 alla sezione del Psi lui era segretario di sezione. Poi io nel 1980 divenni capogruppo del Psi in consiglio comunale, Tullio fu rieletto e divenne assessore al bilancio e vice del sindaco Antonio Mazzarolli.

Nel 1984 Attilio Giomo uscì dal gruppo socialista e si dimise da assessore ai lavori pubblici, incarico che passò a Guadagnin. Nel 1985  ci siamo ricandidadi tutti e siamo stati rieletti, formando insieme con Tullio un’altra giunta di cui era sindaco Mazzarolli, e in cui lui era vice sindaco e referente dei lavori pubblici”.

Lasciata l’amministrazione della città di Treviso, Tullio Guadagnin nel 1990 su eletto consigliere regionale nella V Legislatura che vedeva per la prima volta debuttare a Palazzo Ferro Fini  il simbolo della Lega Veneta con Giampaolo Gobbo, Franco Rocchetta e Marilena Marin. L’esponente socialista trevigiano dal 1994 al 1995 in Regione ricoprì la carica di assessore all’urbanistica, beni ambientali e trasporti.

Con il terremoto innescato da Tangentopoli, che spazzò la Prima Repubblica, e dopo avere tentato di rilanciare le sorti del Psi in Veneto, Tullio Guadagnin uscì definitivamente dalla scena politica trevigiana per seguire la propria attività professionale e la famiglia.

(Foto: Onoranze Funebri Ivan Trevisin).
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