Addio vecchia Camera di Commercio, in piazza Borsa sorgerà la “Casa delle Imprese” (con ristorante al rooftop). Bitonci alla presentazione del progetto

Svolta sul fronte del progetto di riqualifica (di cui si parla da tempo) del palazzo di piazza Borsa, attuale sede della Camera di Commercio di Treviso Belluno-Dolomiti. Ieri venerdì, alla presenza del sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) Massimo Bitonci, il Comune di Treviso e l’Ente camerale hanno firmato una dichiarazione d’intenti che dà avvio all’ opera di valorizzazione che rivoluzionerà l’edificio e così il contesto in cui sorge.

Intervista al sottosegretario Bitonci – Video di Rossana Santolin

La sede camerale, una volta ristrutturata, ospiterà quella già ribattezzata come “Casa delle Imprese”, dove troveranno spazio non solo i nuovi uffici della Camera di Commercio, ma anche quelli comunali del SUAP, Sportello Unico delle Attività Produttive, ora a palazzo
Rinaldi. Parti della “Casa delle Imprese” verranno inoltre destinate ad attività commerciali e a spazi gratuiti per meeting aziendali. Non ultimo, all’ultimo piano (rooftop) potrebbe sorgere un ristorante panoramico aperto a tutti.

Come spiega il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza, il protocollo d’intenti firmato venerdì mattina è l’esito di un lavoro durato anni che avvia un’opera definita improcrastinabile: “L’edificio presenta forti criticità – commenta Pozza – e va adeguato alle vigenti normative, in particolare in materia antisismica. Fu costruito negli anni Cinquanta, e da allora mai rimaneggiato. Per adesso siamo alla fase progettuale, tuttavia è certo che del palazzo allo stato attuale verrà mantenuta solo la facciata e i piani nobili, per il resto verrà svuotato. La sede dunque rimarrà chiusa per tutto il periodo interessato dai lavori”.

“Le tempistiche? Dopo le elezioni della prossima settimana vedremo una fisiologica fase di rallentamento del progetto per l’insediamento della nuova giunta – prosegue Pozza -, tuttavia per fine anno contiamo di essere nelle condizioni di indire il bando, e dunque avviare quanto prima l’opera. I lavori potrebbero durare circa tre anni”. Per quanto riguarda le previsioni dei costi, Pozza stima un investimento complessivo di 40 milioni di euro di cui potrà beneficiare l’economia locale.

“La Casa delle Imprese serve per rilanciare un’area strategica, nel cuore economico di Treviso. In accordo con il Comune l’abbiamo pensata come uno spazio a disposizione della collettività e delle nostre imprese, costruito all’insegna dell’efficienza e del risparmio energetico. Il protocollo d’intesa – precisa Pozza – avvia una variante urbanistica che riguarda tutto il quadrante di Piazza Borsa. Un sistema economico da oltre 100 mila imprese come quello trevigiano e bellunese ha bisogno di una tale struttura, che si colloca in un’area strategica, ben collegata all’aeroporto e alla stazione dei treni”.

“Questo progetto – ha commentato il sindaco uscente Conte – andrà a semplificare la vita a imprese, partite IVA e artigiani che oggi devono fare la spola fra palazzo Rinaldi e piazza Borsa per smaltire una pratica. È auspicabile che un domani chi fa impresa possa trovare le risposte che cerca in un unico luogo. Ricordiamo che semplificare dal punto di vista burocratico e fisico la loro attività si traduce in un risparmio di denaro”.

A suggellare l’importanza del protocollo siglato fra Conte e Pozza, al momento della firma ha presenziato il sottosegretario Bitonci, che nel suo intervento in Consiglio camerale ha sottolineato il ruolo centrale delle Camere di Commercio quali punti di riferimento del mondo imprenditoriale: “Scelte passate hanno portato a un loro depotenziamento. Lo ritengo un grave errore poiché queste rappresentano l’unico ente intermedio che segue e dà una mano alle nostre imprese. Il sistema Infocamere, che gestisce i dati delle imprese, è unico a livello europeo. Le Camere di Commercio non servono solo per le visure camerali – prosegue il sottosegretario del MIMIT -, queste svolgono infatti un ruolo di formazione e di supporto nella digitalizzazione, per citarne alcuni. Per non parlare del ruolo che le Camere svolgono nei confronti delle amministrazioni comunali: qui a Treviso abbiamo visto nascere un progetto che guarda al futuro”.

“Il fatto di aver sottratto alle Camere di Commercio la parte internazionale, relativa ai rapporti con l’estero, è stato un altro errore. Questo perché le microimprese che compongono la maggior parte del tessuto economico italiano, e in particolare di questo territorio, non avranno mai alle spalle una struttura forte abbastanza per guardare verso i Paesi stranieri: hanno bisogno di un ente intermedio per affacciarsi ad essi. Al Ministero – conclude – stiamo lavorando a un provvedimento ad hoc per conferire loro anche delle competenze relative al Made in Italy”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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