All’esame per la patente con microcamera e modem: denunciati due candidati scoperti con un sistema di comunicazione alla cintura

Cercavano di passare l’esame della patente di guida “fruendo” di un suggeritore esterno, ma gli occhi attenti degli esaminatori della Motorizzazione civile di Treviso hanno mandato all’aria quello che sembra un progetto truffaldino. Per questo una ragazza italiana di vent’anni e un cittadino indiano 35enne di Pasiano di Pordenone sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria di Treviso per vari reati che prevedono la reclusione fino a 4 anni.

I due sono entrati alla Motorizzazione per svolgere l’esame scritto e fin dall’inizio hanno destato sospetto negli esaminatori per il comportamento nervoso e soprattutto perché armeggiavano continuamente dentro i vestiti. Per fugare ogni dubbio, i funzionari della Motorizzazione hanno chiamato il pronto intervento del Comando di Polizia locale di Treviso che ha inviato subito due pattuglie. In effetti, sotto i vestiti gli agenti hanno trovato una cintura costruita appositamente per contenere una saponetta modem per telefonare all’esterno trasferendo le immagini che venivano inquadrate da una micro telecamera, anch’essa nascosta.

«In tre anni», spiega il comandante della Polizia locale del capoluogo, Andrea Gallo, «siamo intervenuti una decina di volte per comportamenti sospetti da parte di candidati e in otto casi i sospetti si sono tramutati nell’effettivo tentativo di passare l’esame con mezzi illeciti. In un caso, addirittura, una donna per evitare la denuncia ha ingoiato l’auricolare con ricovero conseguente all’ospedale e rischio anche di provocarsi lesioni interne».

La collaborazione tra Motorizzazione civile di Treviso e Comando di Polizia locale è consolidata da tempo. Ogni settimana, gli operatori che lavorano al laboratorio analisi documentale del Comando acquisiscono dalla Motorizzazione patenti e carte di circolazione e ogni altro documento che potrebbe essere falso sottoponendolo ad esami strumentali sofisticati per accertarne l’autenticità. In tre anni sono stati analizzati oltre 2.500 documenti e circa una trentina sono stati dichiarati falsi, con successiva denuncia alla Procura della Repubblica.

«A metà ottobre», spiega Gallo, «a seguito di questi servizi settimanali in motorizzazione, sono state sequestrate due patenti polacche di cui si richiedeva la conversione con quella italiana da parte di due cittadini nigeriani. E due albanesi sono stati denunciati perché avevano presentato certificati anagrafici falsi, sempre per ottenere la conversione della patente. Anche questi servizi di analisi documentale in apparenza amministrativi sono finalizzati a garantire la sicurezza stradale, che verrebbe gravemente compromessa se alla guida si mettessero persone che non hanno i requisiti e la preparazione per guidare».

(Foto: Polizia locale di Treviso).
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