“Ama il tuo quartiere”: al via l’edizione numero 11 del progetto per i giovanissimi

Al via l’edizione numero 11 del progetto per i giovanissimi a Treviso

Quali sono i punti critici dei quartieri secondo i giovanissimi? E come si possono migliorare? È stato presentato oggi lunedì, nella sede comunale di Treviso, il progetto “Ama il tuo quartiere”.

Nato nel 2013 dall’associazione Aps “Ascoltare per costruire”, in collaborazione con il Comune di Treviso, il progetto, giunto quest’anno all’undicesima edizione,  vuole portare un contributo nella formazione dei bambini, puntando su temi specifici come il rapporto con gli altri nel proprio territorio.

“Ama il tuo quartiere” propone alle scuole di realizzare progetti incentrati sulla vita nel proprio quartiere, con la finalità di dare agli adulti spunti di riflessione su come migliorarlo.

Ogni anno vengono proposti temi diversi, finalizzati a valorizzare il legame tra bambini e comunità territoriale, premiando sempre ogni scolaro, oltre che ciascuna classe e scuola.

Il concorso, che gode anche del supporto della Regione Veneto e della Provincia di Treviso, oltre che del riconoscimento da parte di Unicef (rientrando nelle iniziative che hanno reso Treviso “Città amica del bambino”), ha anche la caratteristica di dare vita ad alcuni dei progetti dei bambini, grazie all’impegno del Comune di Treviso.

Tra questi, negli anni, il tavolo delle regole e della pace (2013), la stampa di alcuni dépliant dalla scuola “San Giovanni Bosco” sulla storia di Canizzano (2014), il progetto dei bambini eco-vigili a San Giuseppe (2016), la stampa dei dépliant della scuola “Collodi” sul proprio quartiere (2017), cartelli stradali per la scuola “Rambaldo degli Azzoni” (2018), l’Arrampicata della scuola “Collodi” (2019), il Cancel-parco per la scuola “Vittorino Da Feltre” e la nuova siepe per la Collodi; la rete da pallavolo, il canestro da basket, i tavoli da esterno e il nuovo cancello per la Collodi, le panchine colorate per la scuola “Vittorino da Feltre” e fioriere per la scuola “Barbisan” (2022); un rallentatore a San Giuseppe chiesto dalla scuola “Appiani” e la stampa di un libretto realizzato dalla “Vittorino da Feltre”.

Quest’anno, per l’undicesima edizione, hanno aderito 11 scuole (scuole dell’infanzia: Rubinato, Appiani, Barbisan, San Liberale; primarie: Collodi, Valeri, Vittorino da Feltre, Bindoni, Primo Maggio, Carducci, Masaccio), per un complessivo di 850 bambini partecipanti. I temi proposti sono “C’era una volta il mio quartiere” (riscoperta del quartiere interloquendo con i nonni, le memorie passate), “un quartiere per tutti” (abbattimento delle barriere architettoniche) e “buone pratiche per vincere il bullismo”.

Venerdì 15 marzo, alle ore 18, alla Sagra di San Giuseppe ci sarà la prima premiazione (Scuola dell’infanzia Appiani), cui seguirà un ricco calendario di premiazioni per ogni quartiere.

Giovedì 16 maggio ci sarà, poi, la premiazione di tutti i bambini alla Palestra “Pascale”. Particolare rilievo avrà quest’anno la mostra dei lavori, che si terrà dal 21 maggio al 2 giugno al Museo “Luigi Bailo”: i bambini potranno venire gratuitamente in visita con le insegnanti durante l’orario scolastico, mentre per gli adulti sarà previsto un ingresso gratuito nei giorni domenica 26 maggio e sabato 1° giugno.

Prima di ciascuna premiazione, una Commissione composta da due rappresentanti dell’APS “Ascoltare per costruire” e due del Comune di Treviso visiterà le scuole partecipanti per vedere insieme alle insegnanti i lavori e stabilire per ciascuna classe una specifica motivazione per il conferimento del premio.

Alla premiazione finale, poi, per il progetto o i progetti che saranno valutati fattibili ed idonei, sarà firmato un contratto dai bambini con il sindaco, il quale si impegnerà per il Comune alla relativa realizzazione.

“Accogliamo e sosteniamo con grande entusiasmo l’undicesima edizione di Ama il tuo quartiere, concorso a cui la nostra Amministrazione è molto legata e che negli anni ha dato sempre vita a iniziative e opere concrete per i bambini e per la nostra comunità, dando forma ai loro sogni – le parole del sindaco Mario Conte -. Un’occasione, questa, per essere parte integrante del percorso di crescita come cittadini, trasformando un bisogno in una opportunità formativa. Grazie ad Ama il tuo quartiere si impara a partecipare, ma anche a progettare e programmare, mettendo al centro la vita del quartiere e la propria scuola. Inoltre, questa iniziativa permette di migliorare la Città, rendendola più bella, funzionale, a misura di famiglia e di bambino”.

“E doveroso un ringraziamento all’associazione Ascoltare per Costruire che da anni organizza, stimolando la partecipazione e l’inclusione, questo concorso, divenuto un appuntamento fisso e apprezzato dai trevigiani, agli assessori Zampese e Sernagiotto, che tradurranno le idee in progetti insieme alle scuole e i dirigenti scolastici che contribuiscono a rendere questi progetti opportunità” precisa il primo cittadino.

Video di Monica Ghizzo

“Per chi fa volontariato la continuità nel portare avanti un progetto è strettamente connessa all’emozione che questo riesce a trasmettere – ha detto Francesco Mattia Mari, presidente dell’APS Ascoltare per costruire -. Per noi vedere ancora così tanti bambini ed insegnanti aderire con entusiasmo al concorso è linfa vitale per portare avanti con convinzione, dopo undici anni, questa iniziativa. Per quest’anno abbiamo voluto scegliere dei temi particolari, sempre strettamente connessi al territorio, ma anche ai legami personali ed ai valori da rispettare nell’ambito degli stessi. Voglio ringraziare il Comune di Treviso, il sindaco e tutti gli assessori coinvolti, la Provincia di Treviso, la Regione Veneto, tutti gli sponsor, la Pro Loco di Canizzano e gli altri enti e associazioni che collaborano a vario titolo. Un grazie va, poi, ai dirigenti scolastici e, naturalmente, alle insegnanti che sono il motore senza il quale non potremmo procedere. Un plauso, poi, a tutti i volontari dell’associazione, che ogni anno dimostrano di avere un grande cuore, nonostante le difficoltà del quotidiano”.

Video di Monica Ghizzo

“Ringrazio l’associazione organizzatrice che porta avanti con grande passione ed entusiasmo questa iniziativa da ormai 11 anni. C’è un grande interesse e affetto negli occhi di bambini e insegnanti per questo progetto e come Comune siamo contenti di sostenerlo. Questa iniziativa è una forma di cittadinanza attiva per i bambini. L’esposizione al museo Bailo vuole evidenziare ai ragazzi quanto sono importanti i loro lavori per noi. Un’iniziativa che espone tematiche attuali importanti, un modo per sensibilizzare i bambini fin dall’inizio in modo da costruire solide basi per la loro crescita” ha aggiunto Gloria Sernagiotto, assessore alle Politiche educative.

Video di Monica Ghizzo

Sandro Zampese, assessore alle Opere pubbliche, ha ringraziato tutti gli attori del progetto perché “negli anni ho toccato con mano quanto fosse importante sensibilizzare e rendere reale un progetto con una visione reale e pratica. Un lavoro di squadra, una grande scuola di vita. Progetti così dovrebbero diventare capillari nel nostro territorio”.

“Temi come questi non sono facili da trattare con i bambini perché non vivono tanto il loro quartiere, si spostano da scuola, casa e telefono – ha dichiarato Roberto Borsato, consigliere regionale -. Se noi facciamo in modo che questa sinergia scuola-famiglia cresca e continui nel tempo, tanti problemi possono essere affrontati e messi in evidenza. Noi viviamo di ricordi e tradizioni e questo progetto può aiutarci a mantenere quei valori che una volta erano importanti e spesso oggi vengono tralasciati”.

“Tanti i bambini che aderiscono con entusiasmo, si vede nei volti dei bambini e insegnanti  – ha detto Luana Scarfì, dirigente scolastica -. Un progresso di cittadinanza attiva che diventa pratica. La teoria svanisce negli anni, ma se facciamo un progetto vivo nelle nostre memorie, rimane attivo. Soffermarsi per fare qualcosa di costruttivo per il proprio paese fa la differenza. Abbiamo avuto un periodo difficile che abbiamo superato con grande fatica ma oggi abbiamo tante altre sfide da affrontare. Far progettare ai bambini qualcosa per il futuro del nostro paese, farà la differenza”.

“Questo è uno dei progetti più amati dai bambini – ha aggiunto Angela Ferraro, dirigente scolastica -. Ci sono un processo ideativo e l’effettiva concretizzazione. Questo fa aumentare la loro autostima, si sentono chiavi di volta del quartiere. È l’intelligenza emotiva l’unico modo per combattere il bullismo. Prima si inizia a lavorare con i bambini e prima si riesce a educarli in un certo modo”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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