Antoniolli, chef trevigiano a Kiev: “Quindici ragazzi che lavorano da noi si sono arruolati. Io preparo zuppe calde per chi ha deciso di andare a combattere”

Sembra imminente l’attacco delle truppe russe alla capitale dell’Ucraina Kiev: la colonna di mezzi militari lunga più di 60 chilometri che nei giorni scorsi era stata fotografata dal satellite e che è rimasta ferma per giorni pare essersi dispersa tra i boschi.

Secondo gli analisti questo sarebbe “un brutto segnale”, anche perché i pezzi di artiglieria sono sollevati in posizione di tiro.

La città è in assetto di guerra e i civili sono pronti a combattere. In questi giorni sono molte le notizie che arrivano da zone periferiche della città “dove si sentono chiari i colpi di mortaio russi” e da quanto si apprende sale anche quotidianamente il numero di civili morti.

Nella capitale ucraina vive e lavora lo chef trevigiano Stefano Antoniolli, che da ormai 22 anni vive in Ucraina assieme alla famiglia, e che ha deciso di non lasciare il Paese.

Sono trascorsi 16 giorni dallo scoppio della guerra: qual è la situazione a Kiev?

Si sentono meno grandi scoppi di bombe. Sappiamo però che fuori dalla periferia ci sono più scontri con i fucili. Per questo motivo non si sentono più le bombe che si sentivano la prima settimana, ma si sa che fuori dalla città stanno facendo delle rappresaglie.

Lei dove si trova in questo momento?

Sono a casa in centro a Kiev con la mia famiglia e qualche volta vado in ristorante a sistemare delle cose e a mettere in salvo quello che si può. Il ristorante ovviamente è chiuso.

Come passate le vostre giornate?

Tra casa e lavoro. Spesso andiamo a casa della mamma di mia moglie che non è autosufficiente, ed è il motivo per cui non abbiamo lasciato il Paese. Poi dalle 20 alle 8 c’è il coprifuoco e stiamo chiusi in casa con la luce spenta o più soffusa possibile. Poi, quando suonano le sirene degli attacchi aerei, andiamo nel seminterrato del nostro condominio e ci si ripara fino a che non passa l’allerta.

Avete ancora acqua, cibo e energia elettrica? Dove vi rifornite?

Per ora non c’è stato alcun taglio ai generi alimentari. I supermercati sono poco riforniti: c’è sempre qualcosa, ma solo i beni di prima necessità.

E per i farmaci?

Questo è un terno al lotto, perché le farmacie non sono tutte aperte. Aprono una ogni tanto e per entrare si fanno anche 4 ore di coda. A volte non troviamo quello che ci serve: i farmaci di prima necessità come acqua ossigenata, calmanti e altro non esistono più.

L’attacco alla capitale sembra imminente. Vi hanno dato qualche nuova istruzione in merito?

Ci sono vari canali che passano le notizie. Sappiamo che ci sono incrementi di battaglie nei paesi limitrofi a Kiev ma speriamo che riescano a tenere ben coperta la città.

Avete paura?

Parli con uno che ha sempre detto che la paura non è nelle sue corde, forse perché sono un po’ spensierato. Siamo preoccupati della situazione e sappiamo cosa ci può succedere, ma siamo pronti a seguire le istruzioni che ci danno e a fare quello che serve.

Conosce qualcuno che è a combattere?

Nel ristorante abbiamo 120 persone che lavorano, e 15 di loro si sono arruolati come volontari.

Vi sentite?

Li sento spesso. Quando vado in ristorante preparo per loro le razioni alimentari; con la verdura e il cibo che abbiamo facciamo delle zuppe da dare a chi ha scelto di arruolarsi, in modo che mangino dei pasti caldi. Oggi due ragazzi che lavorano da noi e che non sentivamo da quasi una settimana sono riusciti ad uscire da Irpin e Bucha che sono i paesi più disastrati da questa guerra. Per fortuna oggi li abbiamo risentiti.

Lei ha aperto un conto corrente per una raccolta fondi. A chi è destinata?

I soldi sono destinati ai ragazzi che lavorano da noi e che sono scappati. Ci siamo messi d’accordo con altri ristoratori perché molti dei ragazzi che lavorano non hanno un centesimo e hanno perso la casa. In molti si sono spostati verso l’ovest del Paese e hanno bisogno di soldi per vivere e dormire. Qui anche le banche sono chiuse. Oggi per aprire il conto corrente ho girato mezza città. Questi sono gli estremi per chi vuole darci una mano. Отримувач: STEFANO ANTONIOLLI №: UA393226690000026202001625898 BENEFICIARY’S BANK: Acc. 4008865941/01 PJSC “State Savings Bank of Ukraine” SWIFT: COSB UA UK KIE INTERMEDIARY BANK: Commerzbank AG, Frankfurt am Main, SWIFT: COBADEFF

(Foto e video: per gentile concessione di Stefano Antoniolli)
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