Assegno unico, scattati i primi pagamenti: domande solo per il 50% degli Under 21 trevigiani

Nella provincia di Treviso sono 72.651 i figli per i quali da ieri, martedì 15 marzo, è scattato il pagamento dell’Assegno Unico Universale. Questo il numero dei beneficiari censiti dall’Inps per i quali il 7 marzo è stata presentata domanda nel territorio provinciale, per un totale di circa 42 mila istanze finora protocollate. Cifre che, se confrontate con il numero di residenti under 21 trevigiani, mostrano quanto la nuova misura sia ancora distante dal raggiungere tutta la platea potenziale degli aventi diritto. Il numero degli attuali percettori, infatti, è pari a circa la metà dei 180.925 giovani residenti fino ai 21 anni registrati nella Marca dall’ISTAT al 1° gennaio 2021.

Una stima, dal momento che dalla prestazione sono esclusi i NEET (figli maggiorenni che non studiano e non cercano lavoro), mentre alcuni figli con disabilità, anche maggiori di 21 anni, potrebbero invece beneficiare della prestazione, prevista senza limiti di età, se ancora a carico.

Al totale degli attuali beneficiari dell’Assegno Unico, inoltre, vanno aggiunti i minori presenti nei nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza e destinatari di un’integrazione che scatterà in automatico. A pesare sul bilancio i tempi ristretti della campagna informativa, nonché la confusione generata nelle famiglie.

Resta però ancora tempo per correre ai ripari. Per le domande presentate fino al 30 giugno 2022, l’Assegno Unico Universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo per un importo determinato sulla base dell’ISEE in corso di validità.

Questo il commento di don Francesco Pesce, presidente del Centro della Famiglia di Treviso: “La strada da percorrere è ancora in salita. Continueremo nell’opera di informazione affinché tutte le famiglie si attivino per accedere a questa nuova misura universale. Parallelamente continua il nostro supporto, tramite il Forum delle Associazioni Familiari, a quelle istanze volte a perfezionare l’Assegno Unico e – conclude – a incrementare le risorse da destinare ai beneficiari, così da garantire un maggiore sostegno a tutti i nuclei familiari, già provati dalla pandemia e ora ulteriormente messi in difficoltà dalla grave situazione legata al conflitto in Ucraina”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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