Ats insieme all’Università di Padova per studiare l’impatto degli scarichi sull’acqua del Sile e affluenti

È iniziata nell’anno accademico 2020/2021 e proseguirà per tre anni la collaborazione fra Alto Trevigiano Servizi Srl e la Scuola di dottorato in Scienze dell’ingegneria civile, ambientale e dell’architettura dell’Università degli studi di Padova.

La società che gestisce il servizio idrico integrato in 52 Comuni fra le province di Treviso, Belluno e Vicenza contribuisce, infatti, a finanziare una borsa di studio e fornirà il proprio apporto tecnico e di conoscenze per lo sviluppo di una ricerca di dottorato che mira a verificare l’impatto degli scarichi di agricoltura, delle acque reflue e del dilavamento delle superfici urbane sul fiume Sile e sui suoi corsi d’acqua affluenti.

Obiettivo: ottenere dati di portata e di qualità delle acque dei canali che attraversano l’abitato di Treviso per valutare lo stato di salute del sistema idrico e identificare eventuali strategie di mitigazione sostenibili.

A condurre lo studio è la dottoranda Giulia Mazzarotto, con la supervisione di Paolo Salandin, professore ordinario di Costruzioni idrauliche nell’ateneo patavino. Il titolo della tesi è “Impatto del drenaggio urbano sulla qualità dei corpi idrici recettori e strategie di mitigazione”. Ats metterà a disposizione della ricerca tutto il proprio supporto tecnico, le competenze e le conoscenze del territorio.

Lo studio prende avvio dall’analisi dello stato di fatto con riferimento alla qualità dell’acqua dei canali che attraversano il centro storico di Treviso. Saranno collocate stazioni di monitoraggio in continuo della portata del Sile e di alcuni suoi affluenti, come il Botteniga, il Trozo Lungo e lo Scolo comunale.

A queste si aggiungono sonde e campionatori fissi e mobili per la valutazione di alcuni parametri fisico-chimici (ad esempio, temperatura, presenza di nitrati, cloruri e ammonio). La ricerca prenderà in considerazione anche i contributi della rete fognaria (acque nere e bianche) per capire e valutare l’interazione fra i due sistemi.

Nei canali confluiscono infatti scarichi di agricoltura, acque di dilavamento delle superfici urbane e delle acque reflue. Durante eventi meteorici di particolare intensità, si possono inoltre verificare fenomeni di rigurgito nella rete di fognatura mista con fuoriuscita di acqua dai tombini e il suo scarico diretto in fiumi e canali.

La ricerca si propone di individuare, attraverso il monitoraggio e la modellistica numerica, possibili soluzioni a tali problemi, che riguardano il complesso sistema derivante dall’interazione tra sistema fognario, canali agricoli e rete di drenaggio naturale, al fine di garantire la tutela ambientale dei corsi d’acqua, elemento naturale e paesaggistico imprescindibile della Città di Treviso.

“Tutto ciò a beneficio dell’ambiente anche in contesti urbani come Treviso capoluogo – spiega l’amministratore delegato di Ats, Pierpaolo Florian – Studi come questo ci porteranno ad avere dati scientifici e oggettivi sulla qualità dell’acqua di fiumi importanti per la rilevanza naturalistica e storica, come il Sile, e per pianificare soluzioni ecosostenibili e innovative. Ats da sempre accoglie con favore le partnership con atenei e centri di ricerca. Si tratta di collaborazioni che contribuiscono a migliorare tutto il sistema idrico e quindi a tutelare un bene prezioso come l’acqua che è patrimonio di tutta la collettività”.

L’importanza della tutela delle acque nel capoluogo è stata sottolineata in questi giorni anche in merito alla possibile candidatura delle Mura di Treviso a Patrimonio Unesco.

(Foto: Ats).
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