La bomba carta esplosa all’esterno della storica sede della Lega di Treviso, il K3, nella zona industriale di Villorba, continua a far discutere l’intera Marca trevigiana.
Note di condanna all’attentato rivendicato dalla sedicente cellula anarchica “Haris Hatzimihelakis/Internazionale”, dopo quelle del governatore del Veneto Luca Zaia e del presidente provinciale Stefano Marcon, continuano ad arrivare in queste ore da diversi enti e organi istituzionali.
Tra questi l’Associazione nazionale Comuni italiani del Veneto che attraverso le parole della presidente Maria Rosa Pavanello ha espresso piena solidarietà ai dirigenti della Lega, al segretario regionale Toni Da Re, al commissario provinciale Roberto Ciambetti e a tutti gli amministratori, iscritti e simpatizzanti.
“Gli amministratori – ha dichiarato la presidente Anci Veneto Pavanello – sono sempre più frequentemente esposti ad episodi inquietanti che preoccupano molto. Ferma e unanime condanna va espressa, senza condizioni, verso qualunque azione violenta, che rappresenta la negazione di ogni principio democratico. Al di là della rivendicazione e in attesa che la magistratura e le forze dell’ordine accertino e puniscano i responsabili, facciamo tutti squadra per affermare principi di libertà e democrazia e di totale condanna contro azioni criminali che non riusciranno mai a condizionare la nostra azione o a intimidirci nel nostro lavoro quotidiano e nella responsabilità di amministrare i nostri Comuni e rappresentare l’interesse generale dei nostri cittadini”.
Una condanna condivisa anche dalla segreteria provinciale del Sindacato autonomo di Polizia di Treviso che ha manifestato forte preoccupazione e sdegno, evidenziando come oltre ad un tentativo di attacco alle istituzioni democratiche legalmente organizzate, rappresenta un vigliacco colpo alle forze dell’ordine e ad ogni comune cittadino che avesse avuto accesso a quell’area a libera circolazione.
Per il Sap, in un momento critico per le difficoltà nel controllo del territorio legate soprattutto alla continua diminuzione del personale delle forze di Polizia a causa di tagli perpetrati nell’ultimo decennio, questo attacco costringe tali organi ad uno sforzo di lavoro ulteriore per cercare di sopperire a tutte le esigenze di ordine e sicurezza pubblica in scenari che sembrano più spesso scene di guerra che di sicurezza urbana, con strumenti normativi e operativi ormai non più al passo con i tempi.
A condannare l’attentato alla sede del Carroccio anche il comitato provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Treviso, così come qalsiasi forma di violenza che venga adottata per manifestare le proprie convinzioni. L’Anpi trevigiano, nelle parole della vicepresidente Maria Chiara Marangon, ha auspicato quindi un ritorno al dialogo civile e moderato per tutte le forze e i gruppi politici, consapevole che sia giunto il momento di rigettare anche la violenza verbale che sempre più di frequente dilaga tra loro.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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