Bambino di 13 anni da Roma acquista l’udito a Treviso dove era seguito per altre patologie

Bambino sordo di Roma, seguito al Ca’ Foncello per varie patologie, acquista anche l’udito grazie all’installazione di un’impianto cocleare. La commozione del bambino e dei suoi familiari ha confermato il successo dell’intervento chirurgico.

Un tredicenne proveniente dalla Capitale, affetto da diverse patologie fin dalla nascita e praticamente sordo, ora ci sente dopo un’intervento chirurgico portato a termine al Ca’ Foncello di Treviso dal dottor Daniele Frezza, direttore dell’unità Chirurgia dell’Orecchio, in stretta collaborazione col professor Cosimo de Filippis (nella foto),  primario di Audiologia.

L’installazione di impianti cocleari (l’orecchio artificiale collegato al nervo acustico in grado di ripristinare le sensazioni uditive) è un intervento per cui il nosocomio trevigiano attrae da diversi anni pazienti da tutta Italia. Ma il caso del piccolo romano si è dimostrato un modello per collaborazioni di più professionisti in stretta relazione con la famiglia del paziente.

“Il bambino – spiega Frezza – mi è stato presentato un anno fa dalla dottoressa Paola Midrio, primario della Chirurgia pediatrica. Presso il suo reparto, infatti, è seguito per alcune gravi problematiche che lo accompagnano fin dalla nascita. E’ un bambino molto intelligente e sveglio; direi in una maniera sorprendente perché fin da bambino ha sofferto di grave ipoacusia, quindi ha sempre sentito estremamente poco e solo grazie alle protesi. I genitori ci hanno riferito come, altrove, abbiano trovato grande difficoltà ad essere ascoltati e compresi. Considerato il rapporto creatosi con la famiglia abbiamo avviato un percorso con tutti i monitoraggi e i controlli necessari fino all’intervento eseguito, per l’udito da un lato, a fine luglio”.

Intervento, portato a termine con successo: “L’impianto è stato attivato la settimana scorsa ed il bambino ci sente bene. Il bambino stesso si è commosso insieme ai genitori e alla sorellina quando si è accorto di sentirci. E’ stata una grandissima soddisfazione, l’apparecchio gli darà grandi chance nella crescita e si considererà se pensare per l’anno prossimo un impianto anche sull’altro lato”.

“Complimenti al dottor Frezza ed anche alla dottoressa Midrio per l’alleanza che hanno saputo instaurare con la famiglia del piccolo paziente in una situazione tanto delicata. Il rapporto con pazienti e familiari è importante tanto quanto il successo dell’intervento chirurgico. Entrambi hanno migliorato il futuro di un ragazzo e di tutta una famiglia. Penso che, almeno idealmente, alla commozione di quest’ultima possiamo unire quella di tutta l’Ulss 2 Marca trevigiana”.

(Fonte: Ulss 2).
(Foto: www.nonnoascoltami.it).
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