Banca Prealpi SanBiagio dona 20mila euro all’ospedale di Portogruaro, sarà acquisita una macchina diagnostica per il tumore alla prostata

Banca Prealpi SanBiagio protagonista dell’ennesima azione solidaristica nei confronti del territorio.

Con la donazione questa mattina, giovedì 6 maggio, di un assegno da 20mila euro all’Ulss4 Veneto Orientale, per l’ospedale di Portogruaro sarà possibile acquisire un nuovo apparecchio per biopsia Fusion che consentirà una più rapida e profonda diagnosi per il tumore alla prostata.

Il reparto di Urologia dell’ospedale di Portogruaro, eccellenza di specialità a livello nazionale, che già è all’avanguardia nella chirurgia prostatica grazie a sofisticatissime tecnologie, ora lo sarà, primo ospedale in Veneto e tra i primi in Italia, anche nella diagnostica.

“È veramente straordinario – ha detto il direttore generale dell’Ulss4, Mauro Filippi – vedere che oltre ai cittadini anche il mondo delle imprese si senta così vicino a noi. Quella con Banca Prealpi SanBiagio è una tradizione che continua ed è bene che questa volta riguardi un’unità operativa d’eccellenza come urologia, attrattiva anche per pazienti che arrivano da fuori regione e che è motivo d’orgoglio per tutta l’Asl, un’equipe che lavora tanto, ma anche bene. I soldi saranno investiti per fare qualcosa di nuovo, per offrire prestazioni che oggi non stiamo dando”.

“L’eccellenza va salvaguardata – ha sottolineato il vicepresidente di Banca Prealpi San Biagio, Luca De Luca, nel consegnare l’assegno nelle mani del direttore generale dell’Asl e del primario di urologia – Il contesto sanitario nazionale che stiamo vivendo ci ha fatto capire, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’importanza fondamentale della sanità. La cooperazione, la mutualità nei confronti del territorio significa per la banca restituire i frutti raccolti aiutando e sostenendo il contesto in cui operiamo. La banca fa utili per i soci e anche per essere vicina al territorio”.

“Avremo la possibilità di disporre di un’apparecchiatura che in Veneto ancora non c’era – ha detto il primario di urologia, il dottor Michele Amenta -, ma che oltreoceano è molto usata. Sarà acquisita in service e consentirà di allineare la diagnostica alla modernissima apparecchiatura robotica già in nostra dotazione ormai da un anno per gli interventi chirurgici alla prostata. La macchina ci permetterà di diagnosticare prima e con estrema precisione, come un puntatore laser di un cacciabombardiere, il sopraggiungere di un tumore. La diagnosi precoce può così consentire di aprire il fronte a interventi focali, conservativi. Inizieremo molto presto, c’è già una bella lista d’attesa di pazienti pronti a sottoporsi all’analisi diagnostica di questo macchinario ultramoderno. Se ne occuperanno direttamente i dottori Pietro Scialpi e Giovanni Di Meglio, che hanno già una lunga esperienza rispetto a questa nuova metodica”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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