Pendolari e utenti occasionali delle ferrovie venete non ci stanno. I gravissimi disagi che hanno contrassegnato la mattinata odierna, per molti coincisa con il rientro al lavoro o alle lezioni dopo il lungo Ponte dell’Immacolata, non sono stati tollerati da molti utenti delle linee ferroviarie venete, che hanno espresso – in particolar modo sui social – il loro malcontento per i pesantissimi ritardi accumulati da decine di treni, non solo nelle zone montane ma anche in pianura.
I disagi, almeno quelli significativi, sono cessati grosso modo intorno alle 10, ma ciò non è bastato a placare la rabbia di chi ha dovuto svegliarsi presto per poi attendere ore per raggiungere il luogo di lavoro. Come Diego, pendolare vittoriese di lungo corso, partito da Soffratta (la fermata cenedese di Vittorio Veneto ndr) alle 6.28 e arrivato a Venezia Mestre intorno alle 9.45. “Com’è possibile che a causa di un po’ di ghiaccio un intero sistema di trasporto regionale vada in crisi? E stiamo parlando di un evento medio, tutto sommato previsto… dopo tutti i soldi che sono stati spesi sull’infrastruttura. Neanche avessimo avuto 20 gradi sotto zero. Il trasporto pubblico e quello ferroviario, in questa regione, sono sistemi molto, molto fragili” chiosa, amareggiato, il pendolare.
Una situazione paradossale, rimanendo nell’Alta Marca trevigiana, si è verificata a Montebelluna, dove proprio questa mattina hanno esordito i nuovissimi elettrotreni “Rock” per Padova (qui l’articolo), che come altri “colleghi” di altre linee venete hanno dovuto rimanere fermi a lungo per potere correre in sicurezza, vista la formazione di patine ghiacciate che hanno causato guasti agli impianti ferroviari. Diversi viaggiatori, o aspiranti tali, del Montebellunese hanno affidato al web la loro rabbia mista a incredulità, motivate dal fatto che le temperature erano sì rigide ma non “polari”, non essendo scese questa mattina – secondo diverse testimonianze – sotto i 3 o 4 gradi sotto zero, qualcosa di più nel Bellunese.
Davvero tante, sui social, le testimonianze di viaggiatori che non si capacitano non tanto del problema in sé, quanto della sua vastità avendo interessato numerose province venete, friulane e pure emiliane. “E siamo appena all’inizio dell’inverno” sottolineano in molti, non nascondendo, più o meno esplicitamente, preoccupazione per il ripetersi di disagi simili.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it