“Bisogna accorciare la distanza dal problema”: una frase che racchiude il concetto al centro di Change, il progetto europeo contro la violenza di genere che si concluderà il prossimo novembre, dopo due anni di lavoro.
Un progetto che è stato presentato lo scorso venerdì a Palazzo dei Trecento, nel cuore di Treviso, per un bilancio dell’esperienza.
L’incontro ha visto una premessa istituzionale, con i saluti del sindaco della città Mario Conte, del delegato del prefetto Giacomo Toma, del consigliere regionale Sonia Brescacin e Willy Mazzer, responsabile dell’Area giovani e sviluppo di comunità per la Cooperativa Itaca (capofila del progetto).
Nello specifico, il progetto Change ha sviluppato una serie di iniziative di prevenzione alla violenza di genere, che mirano a potenziare una serie di servizi rivolti agli uomini che agiscono con violenza, per capire l’origine di simili atteggiamenti e poterli contrastare, contribuendo così a “rafforzare i servizi sociosanitari locali e promuovendo un welfare integrato pubblico-privato”.
Allo stesso tempo sono stati messi in atto degli incontri di sensibilizzazione con le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, grazie ai laboratori di “Alice incontra Pollicino”, che hanno coinvolto oltre 1000 studenti di 5 Istituti comprensivi di Treviso, 48 classi di cui 20 quinte della scuola primaria, 14 seconde e 14 terze della scuola secondaria di primo grado.
Il board game “Free to Choose” è entrato in tre istituti superiori di Pordenone, coinvolgendo circa 280 studenti e studentesse di età compresa tra i 16 e i 17 anni, mentre la “Formazione Engage” ha formato 295 operatori di prima linea dei Servizi sociali, sanitari, di protezione all’infanzia, operatori delle Forze dell’Ordine, avvocati, ma anche specialisti privati e volontari che entrano in contatto con uomini, fruitori dei propri servizi, che agiscono violenza nelle relazioni affettive.
Sono stati inoltre aperti o potenziati quattro “Sportelli CUAV” (Centri per uomini autori di violenza) a Treviso e Conegliano (di riferimento per il Distretto di Pieve di Soligo dell’Ulss2) per il Veneto, a Pordenone e Gorizia per il Friuli Venezia Giulia, destinati agli uomini che agiscono con violenza.
Finora gli sportelli hanno accolto 60 uomini e si rivolgono a coloro che abbiano agito con violenza di genere: gli uomini possono accedere spontaneamente al programma di trattamento o essere indirizzati da terzi, come ad esempio i Servizi sociosanitari o le Forze dell’Ordine.
All’incontro a Treviso, per fare un bilancio del progetto, hanno partecipato circa 130 addetti ai lavori tra amministratori, assistenti sociali, insegnanti e soggetti del terzo settore che, a vario titolo, si occupano del tema.
Inserito all’interno del Programma CERV 2021 – Citizens, Equality, Rights and Values, Sezione Daphne, il progetto “Change – Pathways to prevent and combat gender based violence” (Percorsi per prevenire e contrastare la violenza di genere) è stato cofinanziato dalla Commissione Europea con oltre 375 mila euro, a cui si sommano 41 mila euro di cofinanziamento da parte dei partner, per un importo totale di oltre 417 mila euro.
La progettualità è stata guidata dalla Cooperativa sociale Itaca, in qualità di ente capofila, e ha coinvolto in Friuli Venezia Giulia i territori di Pordenone e Gorizia, mentre in Veneto ha toccato le aree di Treviso e della Sinistra Piave.
Oltre a Itaca, nel partenariato sono presenti i Comuni di Pordenone e di Treviso, AsFO, AsuGI e Ulss2 Marca trevigiana, Centro di Ascolto uomini Maltrattanti, Fondazione di Comunità della Sinistra Piave ETS, Ires Fvg, Aps L’Istrice, Relive – Relazioni libere dalle violenze, Cooperativa sociale Una casa per l’uomo, European Network for the Work With Perpetrators of Domestic Violence.
Venerdì sono intervenuti, con una relazione, Chiara Grando (coordinatrice del progetto per Cooperativa sociale Itaca), Cristina Tonon (coordinatrice dell’Unità Operativa Prevenzione Violenza del Comune di Treviso), Chiara Moretti (psicologa, coordinatrice CUAV), Fabio Ballan (counselor, operatore CUAV “Cambiamento Maschile”), Angela Ferraro (dirigente scolastica IC5 “Coletti” Treviso), Sara Pellizzari (educatrice, Cooperativa sociale Itaca), Loris Balliana (Fondazione di Comunità della Sinistra Piave), Letizia Baroncelli (psicologa, psicoterapeuta e operatrice CAM), Alessandra Pauncz (presidente Relive), Chiara Cristini (IRES FVG Impresa sociale, ricercatrice ed esperta di monitoraggio e valutazione).
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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