“Abbiamo superato le 600 mila firme“: è la cifra che Stefano Bonaccini, ex governatore dell’Emilia Romagna e attuale europarlamentare del Pd, ha fornito in merito alla raccolta firme per dire “no” all’autonomia differenziata.
Bonaccini ieri sera era ospite della Festa democratica, in Prato Fiera a Treviso, assieme al segretario del Pd Elly Schlein.
Un appuntamento durante il quale Bonaccini ha toccato diversi temi, tra cui proprio l’autonomia.
“Si tratta di un grande ‘bluff’, perché non hanno le risorse per attuarla. Per noi è una scelta sbagliata, ingiusta, che rischia di dividere il Paese”, ha dichiarato, sostenendo che “decine di associazioni laiche e cattoliche” starebbero dando sostegno.
Bonaccini ha poi ricordato figure politiche del passato, come Enrico Berlinguer e Alcide De Gasperi, ovvero leader politici a cui guardare “con rammarico”.
Successivamente, l’europarlamentare ha spostato il focus su quello che è attualmente il “modus operandi” del Pd e sulla situazione degli alluvionati dell’Emilia Romagna, per i quali sarebbero in arrivo dei fondi di risarcimento.


“Cerchiamo di non urlare o offendere nessuno – ha spiegato -, Il Governo italiano, in maniera vergognosa, non sta dando nulla a chi ha perso tutto”.
“Dobbiamo difendere il sistema sanitario pubblico, dove ci vuole un anno (se le liste non sono chiuse) per una visita specialistica – ha continuato -. Noi non vogliamo vivere in un Paese o una Regione dove il diritto alla salute o all’istruzione è garantito solo a chi ha un buon conto corrente in banca”.
“Stiamo girando l’Italia e, durante la campagna elettorale, siamo andati anche dove rischiavamo di ricevere dei fischi – ha aggiunto -. Oggi abbiamo 21 europarlamentari e siamo la delegazione più numerosa al Parlamento europeo“.
Non è mancato, poi, un riferimento alla vittoria dell’oro alle Olimpiadi da parte della nazionale femminile di volley: “Quella squadra è l’immagine dell’Italia di oggi e, sempre di più, dell’Italia di domani – ha osservato – Per questo noi investiamo sullo Ius soli e sullo Ius scholae”.
“Tra i motivi per cui siamo andati meglio alle elezioni è perché siamo uniti – ha concluso -. Non ci divideremo più e cercheremo di portare la sinistra al centro del Paese”.
Villanova replica a De Luca
Di autonomia aveva parlato a Treviso anche, nei giorni scorsi, il presidente Dem della Regione Campania Vincenzo De Luca, le cui parole hanno scatenato diverse reazioni nella Marca.
“Il presidente De Luca – commenta il consigliere regionale Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta Consiglio Regionale del Veneto – deve essere ancora in ferie per avere il tempo di salire, di giovedì sera, fino al Nord, per contestare l’autonomia. O forse, non ha molto da fare nel suo ufficio in Regione Campania. Sia come sia, la gita di inizio settembre di De Luca per venire in Veneto a ricordarci come si gestiscono le risorse pubbliche è il solito piagnisteo al quale, qui, siamo abituati dalla notte dei tempi. Niente di nuovo, è la storia dell’Italia: chi traina il Paese e chi ne approfitta con i soliti discorsi del ‘lo Stato ci ha abbandonato'”.
“In realtà – continua – lo Stato centrale, come ben sappiamo, il Sud e la Campania non li ha mai abbandonati. Anzi: già che i soldi del nostro portafoglio sono sporchi del sudore del nostro lavoro, e ne andiamo fieri, porteremo all’appuntamento chiesto da De Luca anche i conti della Cassa per il Mezzogiorno. Così l’incontro sulla responsabilità (nostra), la irresponsabilità (di altri) e l’autonomia (prevista dalla Costituzione), potrà svolgersi ad armi pari: ai numeri che il governatore campano usa come dadi, noi replicheremo con i trasferimenti storici dal Nord verso il Mezzogiorno”.
“O con i milioni di euro versati da Roma – aggiunge – per tappare i buchi dei Comuni in dissesto, ricordando a tutti quanto e per quanti anni chi ha pagato e chi ha incassato. A proposito di risorse: spero che, prima di ripartire per tornare al suo lavoro, il presidente De Luca abbia salutato il sindaco Mario Conte, presidente di ANCI Veneto, il quale ha dovuto lottare aspramente per recuperare i soldi del bando rigenerazione urbana inizialmente destinati esclusivamente ai Comuni del Sud”.
“O che – conclude -, quanto meno, il presidente De Luca abbia ammirato la pulizia della città di Treviso, le auto parcheggiate regolarmente e non doppia fila, l’ordine che c’è nelle nostre città. Se non sull’autonomia, magari su questo ha preso appunti”.
(Autore: Arianna Ceschin. Ha collaborato Andrea Berton)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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