Otto gli ultras del Treviso Calcio che sono stati identificati, denunciati e sottoposti a Daspo in seguito a episodi violenti che si sono verificati domenica 15 ottobre in occasione della partita tra Treviso e Mestre.
Nei giorni precedenti alla partita l’allerta era stata massima vista la consueta rivalitàtra la tifoseria della Marca e quelle delle squadre lagunari. Diversi i provvedimenti adottati dalla Questura per evitare disordini come, ad esempio, il divieto di vendita di alcolici in un raggio di 250 metri dal Tenni e l’arrivo in città della “Celere“.
Quasi 190 i tifosi mestrini arrivati in città con un treno regionale. Verso le ore 14.15, i sostenitori della squadra veneziana sono stati fatti salire a bordo di due Bus-Navetta messi a disposizione dalla MOM e hanno iniziato lo spostamento verso lo stadio comunale, scortati da personale del dispositivo di Ordine Pubblico. Quasi contemporaneamente alla partenza del convoglio, in maniera preordinata, un gruppo di tifosi trevigiani si è allontanato rapidamente da Porta San Tommaso, luogo di ritrovo prima di ogni partita casalinga, per raggiungere l’incrocio tra Borgo Cavalli e viale Nino Bixio, con il chiaro intento di intercettare ed entrare in contatto con i tifosi ospiti in arrivo.
Intento che ha trovato riscontro anche dalle immagini di videosorveglianza della zona in cui gli investigatori della Digos hanno notato come alcuni ultras trevigiani, durante il tragitto si fossero coperti il volto con cappelli, cappucci, bandane e magliette al fine di rendere difficoltoso il loro riconoscimento in vista dell’azione illecita che si erano determinati a compiere.
Raggiunto il Put hanno invaso la strada durante il transito a velocità sostenuta del convoglio composto da due autobus e dalle autovetture di scorta, costringendo il dispositivo a rallentare bruscamente la propria marcia ed a compiere pericolose manovre di emergenza per evitare il contatto tra i veicoli stessi o l’investimento dei tifosi presenti sulla carreggiata. Il tutto in mezzo a molti cittadini e turisti che approfittando della domenica ecologica avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in città.
Alcuni tifosi locali hanno utilizzato e lanciato oggetti contundenti: solo l’immediato intervento della Digos e del personale di Polizia impiegato nel servizio di ordine pubblico, oltre alla prontezza degli autisti, ha permesso la prosecuzione del viaggio dei tifosi ospiti verso l’impianto sportivo, scongiurando pertanto un contatto diretto tra le due tifoserie che si sarebbe certamente verificato in caso di sosta dei veicoli.
I tifosi trevigiani, durante l’agguato, hanno lanciato contro gli autobus bottiglie di vetro, bicchieri di birra, un paletto in plastica di delimitazione stradale e altri oggetti. I mezzi sono stati anche più volte colpiti con le aste delle bandiere e bastoni.
Al termine del blitz, gli ultras, respinti dal personale di polizia, sono fuggiti rapidamente verso Borgo Cavalli per confondersi all’interno del folto gruppo dei tifosi locali che intanto stava giungendo all’incrocio, per poi continuare verso lo stadio.
La Digos ha immediatamente iniziato le indagini per individuare i responsabili dell’aggressione alla tifoseria ospite, acquisendo i filmati della Polizia Scientifica e quelli del sistema di videosorveglianza del Comune di Treviso e di privati, giungendo in breve tempo a identificare con certezza otto delle persone coinvolte, che sono state denunciate.
Nei confronti di sette di questi, il Questore di Treviso ha emesso il provvedimento del divieto di accedere alle manifestazioni sportive, per tre della durata di due anni e per quattro di cinque anni, notificato a tutti nei giorni scorsi. L’ottavo è stato, invece, denunciato anche per aver violato il daspo cui era già stato sottoposto da parte del Questore di Venezia, e per il quale è in corso di valutazione l’aggravamento della misura in atto.
(Fonte foto: Questura di Treviso)
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