Ca’ Foncello, sei ore di intervento per salvare un bambino di un anno e mezzo: aveva inalato una mandorla

Un bimbo di un anno e mezzo ha rischiato gravi conseguenze per aver “inalato” una mandorla, anziché ingerirla normalmente.

A salvarlo un’équipe multispecialistica del Ca’ Foncello che, con un intervento sicuramente non “routinario” durato ben sei ore, ha estratto ben quattordici frammenti dai suoi polmoni. 

Il fatto è accaduto nei giorni scorsi. Il piccolo, un bellissimo bimbo di 18 mesi, stava mangiando una mandorla ma, dopo averla masticata, ne ha accidentalmente “inalato” numerosi frammenti, che si sono sparsi nei polmoni.

Il bambino, secondo il racconto della mamma, subito dopo aver mangiato la mandorla, in serata, ha manifestato agitazione, forte tosse e cianosi ma dopo pochi minuti le sue condizioni sembravano migliorare e la notte è trascorsa in relativa tranquillità.

Il mattino successivo però ha notato che il figlio non respirava bene e aveva un respiro sibilante. Su consiglio del pediatra si è rivolta all’Ospedale di Conegliano, dove è stato disposto immediatamente il trasferimento del piccolo all’Otorinolaringoiatria del Ca’ Foncello.

L’équipe del nosocomio trevigiano che ha effettuato l’intervento, guidata dal dottor Massimo Sonego, responsabile dell’unità operativa semplice di chirurgia endoscopica Orl, era composta anche dalla dottoressa Monica Mantovani e dal dottor Marco Stellin, sempre dell’Orl, dalle anestesiste Valentina Ortolani e Nicoletta Toppan, nonché da un’équipe infermieristica polispecialistica di otorinolaringoiatria, chirurgia pediatrica e pneumologia.

Incidenti di questo tipo, purtroppo non sono rarissimi – spiega Sonego – Accadono più frequentemente nei bimbi piccoli, che non hanno un riflesso della deglutizione perfezionato, o negli anziani defedati o con disturbi cognitivi. Sono molto pericolosi: l’inalazione di un corpo estraneo, che prende la strada di trachea, bronchi e polmoni anziché venir deglutito normalmente, può determinare effetti immediati anche letali“.

Anche nei casi in cui le occlusioni non risultino subito gravi, insorgono rapidamente broncopolmoniti che, a dispetto di tutte le terapie mediche attuate, non guariscono finché il corpo estraneo resta incastrato nel bronco.

“La particolarità del caso del bimbo dipendeva da più fattori – sottolinea Sonego – Primariamente la giovanissima età, 18 mesi, con le conseguenti difficoltà rappresentate dalle minime dimensioni delle sue vie aree. Poi il fatto che non di un corpo estraneo si trattava bensì di molti: la mandorla, masticata, aveva infatti prodotto 14 frammenti che sono stati estratti dai suoi polmoni, moltiplicando proporzionalmente le già notevoli difficoltà insite nell’estrarre un singolo corpo estraneo”

“All’équipe che ha salvato il bimbo – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi – va il mio più sentito ringraziamento”.

Malgrado l’iniziale gravità, le condizioni cliniche del piccolo dopo l’intervento sono rapidamente migliorate: dopo poche ore trascorse in terapia intensiva è stato possibile trasferirlo in osservazione nel reparto di pediatria.

(Foto: Ulss2 Marca trevigiana).
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