Due interventi per intossicazione da monossido di carbonio si sono verificati ieri sera tra Treviso e Mogliano, con un bilancio complessivo di otto persone ricoverate in ospedale. Fortunatamente, nessuna di loro sarebbe in pericolo di vita.
Il primo episodio è avvenuto in via Brilli 12 a Treviso, all’interno di un’abitazione dove si erano riunite cinque persone di origine argentina per festeggiare il Natale. Tra queste, una donna di 36 anni e un bambino di 5 anni, rispettivamente sorella e nipote del proprietario di casa, hanno accusato malori e sono stati trasferiti all’Ospedale di Mestre per essere sottoposti a trattamento in camera iperbarica. Gli altri membri della famiglia – un uomo di 21 anni, una bambina di 3 anni e un ragazzo di 18 anni – sono stati trasportati all’ospedale di Treviso per accertamenti.
Secondo i primi rilievi dei Vigili del Fuoco, l’incidente sarebbe stato causato dal malfunzionamento di un tubo della stufetta a gas situata nel bagno. Dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, del personale medico del Suem e dei Carabinieri, è stato confermato che nessuno dei coinvolti è in pericolo di vita. Tuttavia, la donna di 36 anni e il bambino di 5 anni restano in osservazione, mentre gli altri sono stati dimessi.
Sempre nella serata del 28 dicembre, i Carabinieri della stazione di Zero Branco sono intervenuti in via delle Rose 8/A, a Mogliano, insieme ai Vigili del Fuoco e al personale del 118, per un secondo caso di intossicazione da monossido di carbonio.
Nell’abitazione erano presenti tre donne di 89, 58 e 33 anni. Sebbene risultassero in buone condizioni, sono state trasportate all’ospedale di Treviso per accertamenti e successivamente alla camera iperbarica di Padova.
Anche in questo caso, nessuna delle persone coinvolte è in pericolo di vita. I Vigili del Fuoco hanno raccomandato ai proprietari di non utilizzare la caldaia fino a quando non sarà completamente riparata e certificata.
(Autore: Simone Masetto)
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