Caro carburanti e “caccia al gestore”, Parin (coordinatore Treviso): “Come al solito i benzinai sono i maggiori imputati. E invece…”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione riguardante la vicenda del caro-carburanti di questi giorni da parte dei Gestori Carburanti Treviso attraverso il coordinatore Moreno Parin:

“Per gli italiani l’argomento carburanti è quanto di più schizofrenico ci possa essere, e proprio in questi giorni ne abbiamo uno degli esempi da incorniciare, e magari proporlo come argomento di studio agli psicologi, o forse è meglio che siano gli psichiatri ad occuparsene.

Il sospetto della causalità studiata a tavolino è molto forte in questi giorni nei quali il Codacons ha dato il la all’allarme, e esposti in procura, sul caro carburanti: da una parte i media che si sono buttati a capofitto nella notizia seguiti a ruota dalla politica e, ovviamente, dall’ormai onnipresente popolo del web che tutto sa e niente risolve.

Dall’altra una notizia che proprio non è passata nei media, se non in quotidiano specializzato del settore, ho pure provato a fare una ricerca sul web in merito, ma niente, non interessa a nessuno, sto parlando dei mostruosi utili previsti per due delle maggiori multinazionali del petrolio, ExxonMobil (Esso in Italia) e Chevron, che secondo il Financial Times nel 2022 dovrebbero realizzare 100 miliardi di dollari di utili; Per inciso la Exxon nel terzo trimestre 2022 ha realizzato un profitto record di 19,66 miliardi di dollari migliorando il precedente record di 17,9 miliardi del secondo trimestre, non proprio bruscolini, e già messi in saccoccia.

E come al solito si mettono nel mirino i benzinai quali maggiori imputati per il caro carburanti, e per non essere da meno dell’opinione pubblica il ministero da l’ordine di sguinzagliare la Guardia di Finanza a caccia del gestore speculatore, la quale passerà ore e ore su ogni impianto e alla fine qualche irregolarità di sicuro la troverà, che non c’entrerà nulla con il caro carburanti. D’altronde mica possono non eseguire gli ordini ricevuti!

Che le dinamiche del settore siano ostiche anche per gli addetti ai lavori è risaputo, ma questo non giustifica l’accanimento verso l’ultimo anello della catena, l’ignoranza, la non conoscenza, di una materia non giustifica mai comportamenti accusatori privi di qualsiasi riscontro oggettivo, in particolar modo se le accuse, più o meno velate, arrivano da chi si erge a paladino degli interessi dei consumatori.

Che poi ottengono l’effetto contrario visto che il polverone sollevato verso i benzinai nasconde le vere responsabilità del caro carburanti, già il petrolio è nero di suo, mettici un bel polverone sopra e il solo che si vedrà sarà il gestore che è l’unico a metterci la faccia, non importa se il prezzo di vendita gli è praticamente imposto, addirittura modificato direttamente dalla sede centrale della compagnia di turno, il tutto per poco più di tre centesimi al litro, lordi ovviamente, due euro lordi per 100 euro di rifornimento.

Qualcuno sosteneva che a pensar male di solito ci si indovina, e allora forse non sarebbe male nel cominciare a ficcare il naso negli elenchi degli azionisti di queste mostruose macchine da soldi, sia mai che non ne esca qualcosa di interessante; E sarebbe auspicabile che anche chi ha il potere e gli strumenti per farlo cominci a guardare oltre i benzinai per cercare i veri responsabili del caro carburanti, magari ne uscirà che è il mercato internazionale il vero colpevole, ma almeno i benzinai usciranno dal mirino dei cercatori di colpevoli”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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