Si è svolto oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Caselle di Altivole il funerale del 19enne Antonio Funes, mancato in un grave incidente con la sua Punto il 13 ottobre a Vedelago.
Tante lacrime dentro e fuori la chiesa, ma anche un silenzioso rispetto per un ragazzo che a soli 19 anni si era dedicato tanto al prossimo e all’ambiente. Non a caso i presenti erano moltissimi: gli ex-compagni di scuola, gli amici, i coetanei, i compaesani, gli scout del “Gruppone” Agesci oltre a mamma Laura, con un pensiero a papà Luca, e altri familiari, la nonna Giovanna e gli zii.

Durante la predica Antonio è stato raccontato attraverso le sue passioni, dal suo coraggioso gesto di partire alla volta del Brasile, lasciando la sua nazione per fare del bene, alla passione per la fotografia, che aveva iniziato a sperimentare durante gli studi al Liceo Artistico di Treviso. Davanti al portale d’ingresso, alcuni amici del progetto con cui Antonio aveva lavorato oltreoceano, ovvero “Vida Feliz”, hanno proposto una raccolta fondi a scopo di beneficenza, per supportare le attività educative e formative delle aree in via di sviluppo.

Ad Antonio piaceva il nome di “RastOrso”, con cui aveva battezzato anche il proprio blog, purtroppo appena iniziato e non ricco di contenuti che lui – probabilmente – avrebbe voluto condividere con il mondo. I cari a lui più stretti hanno voluto ricordarlo con una fotografia e un breve brano di Henry Scott Holland, scrittore e teologo britannico, la cui lettura può rivelarsi utile a dare coraggio e speranza a qualsiasi comunità viva un lutto così giovane e segnante.

“La morte non è niente – cita l’incipit di questo brano– io sono andato nella stanza accanto”.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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