“Aggettivi qualificativi con i quali si identifica una persona con determinate caratteristiche”: è questa la definizione dei cognomi qualificativi, episodio che apre la quarta puntata con il medico umanista Giovanni Tomasi.
Parliamo di Bianchi o Rossi se hanno la carnagione chiara o i capelli rossi: “Dalle nostre parti si conoscono i Da Ros, o De Ros, con le varie declinazioni” dice Tomasi, che spiega che Verdi indica invece chi ha gli occhi di quel colore, i Biso, Bisi, Bisol sono coloro identificati per i capelli grigi, così come Bixio, che viene proprio da Bisio.
Esistono anche le classificazioni di statura come Piccolo, Piccoli, Piccin, Pizzol, o l’opposto Grandi, che nell’Alta Marca è Longo, con le sue varianti, oppure le persone caratterizzate dalla magrezza, quindi Del Magro, o Sech, o Gras, Grasso, Grassi eccetera.
Sono frequenti anche cognomi qualificativi che colgono un’imperfezione fisica: “Ci sono quindi i mancini che diventano Zanco, Zanchi, Zancaner, Zancanaro; ci sono anche gli zoppi, e perciò Zot, Zotti, De Zottis o Ciotti” continua Giovanni.
Le caratteristiche fisiche sono innumerevoli, di fatto nei villaggi c’era sempre anche un guercio, da lì Zorgno: è una forma arcaica dialettale che non si usa più da secoli ma che è rimasta cristallizzata fino a oggi ed è ancora presente senza alterazioni.
“Ci sono poi anche i Dal Gobbo ma vi sono davvero un’infinità di cognomi qualificativi perché riprendono tutte le varie imperfezioni fisiche che gli uomini possono avere – specifica Tomasi – così come le qualità più neutre”.
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