Cia Agricoltori, tutte le nuove sfide e strategie da attuare per massimizzare i risultati

È stato un incontro proficuo quello di ieri, lunedì 22 luglio, organizzato da Cia – Agricoltori italiani Treviso all’Auditorium Centro Culturale “Conti Agosti” di Mareno Di Piave. Un focus unico sulla “nuova” agricoltura: le prossime sfide e strategie da mettere in atto, gli indirizzi politici e le prospettive su reddito e valore di filiera, attività connesse, lavoro, territorio, ambiente e clima.

Le voci dell’incontro “Agricoltura: quali sfide e strategie?”

“L’agricoltura è la protagonista del nostro territorio e dell’economia trevigiana – ha affermato Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso -. Abbiamo avuto a disposizione un’importante politica locale, provinciale, regionale e nazionale, che ha messo in atto piani decisionali a disposizione nostra per poter dialogare sulle tematiche che interessano il mondo degli agricoltori. Le nuove sfide e strategie saranno sicuramente incentrate nella lotta al cambiamento climatico a cui si farà fatica a porre rimedio. L’ingegno e le capacità del mondo imprenditoriale agricolo saranno fondamentali per poter affrontare tutte le problematiche legate al cambiamento del clima”.

Diversi gli amministratori, politici, imprenditori agricoli e associazioni di categoria presenti in sala

All’incontro ha partecipato anche Luca Rossetto, professore associato del Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro Forestali TESAF all’Università degli studi di Padova, il quale, grazie a un’approfondita ricerca, ha portato i dati che evidenziano come l’agricoltura del nostro territorio e i prodotti tipici che offre siano un’eccellenza a tutto tondo, riconosciuta soprattutto all’estero.

Luca Rossetto, professore associato del Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro Forestali TESAF all’Università di Padova

Per fare un esempio, il Prosecco del Conegliano Valdobbiadene viene paragonato a un pregiatissimo Champagne. E anche i formaggi, come la Casatella Dop, o il Radicchio trevigiano sono tutte eccellenze riconosciute, che portano al territorio un flusso economico importante e che quindi devono essere difese e incentivate, avvicinando i giovani al mondo agricolo.

La serata è proseguita con una tavola rotonda a cui hanno partecipato Luca De Carlo, senatore e presidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) di Palazzo Madama; Federico Caner, assessore a Fondi UE, Turismo, Agricoltura Commercio estero della Regione del Veneto; Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso; Gianmichele Passarini, vicepresidente Nazionale CIA Agricoltori Italiani; Angelo Sidoti, prefetto di Treviso. A moderare l’incontro Antonio Boschetti, direttore de “L’Informatore Agrario”.

Il senatore Luca De Carlo (al centro) con il prefetto Angelo Sidoti e l’assessore Federico Caner 

“L’agricoltura e l’agricoltore devono essere sempre più centrali rispetto a questa transizione ecologica in maniera partecipata, vendendola come un’opportunità economica per l’agricoltore – ha spiegato Passarini -. Non ci può essere una sostenibilità ambientale se non passiamo a quella economica e sociale. Un altro grosso tema è quello del caporalato, della sicurezza sul lavoro, tutti temi legati al reddito. Noi come Cia riteniamo che oggi il problema centrale per la nostra agricoltura sia il riconoscimento del ruolo del reddito, un reddito che non deve essere un elemento assistenzialistico ma deve essere generato all’interno di percorsi di filiera virtuosi.

Da sinistra: Angelo Sidoti, Luca De Carlo, Federico Caner e Gianmichele Passarini

Spesso oggi la filiera non lo è – prosegue – spesso il riparto è drenato in maniera scorretta: una produzione contratta e un sistema commerciale e di distribuzione dove si genera il valore aggiunto. Credo che questa centralità che devono avere i nostri agricoltori, accompagnata anche al grande tema delle aree rurali e le aree interne, la tenuta ecosistemica, il problema idrogeologico e i cambiamenti climatici siano elementi che vanno raggruppati in una proposta politica sindacale che noi porteremo nelle istanze europee attraverso le nostre istituzioni.

In campagna pre-elettorale abbiamo contattato tutti i candidati sottoponendo loro il nostro documento. Adesso lo porteremo a conoscenza con degli incontri specifici con i nuovi eletti. Sono stati formulati i nomi dei ministri europei che parteciperanno alle commissioni a cui consegneremo la nostra idea di agricoltura, più orientata alla messa in centro del nostro agricoltore, delle nostre aziende, portando i giovani trasversalmente in questo settore, non solo nel vitivinicolo” ha concluso Passarini.

Angelo Sidoti e Luca De Carlo

“Il decreto agricoltura appena convertito in legge è frutto del lavoro fatto assieme alle categorie. Venire a raccontarlo e far capire l’efficacia del provvedimento fa parte del lavoro dei politici – ha aggiunto Luca De Carlo -. Il nostro obiettivo primario è quello di ascoltare e tradurre in pratica le tante istanze che ci vengono dai territori. L’agricoltura della Marca è uno degli esempi: abbiamo il record di Doc e IGP mondiale, un record regionale con il Veneto e la provincia di Treviso ha un record personale di valore aggiunto rispetto alla qualità. 

Dobbiamo continuare a lavorare sulla qualità perché non abbiamo grandi estensioni, non possiamo competere con le pianure smisurate dell’Ucraina piuttosto che con la steppa russa che, con il cambiamento climatico, diventerà particolarmente fertile; noi possiamo lavorare su quello che ci ha sempre contraddistinto: tradizione, innovazione e grande qualità” ha concluso il senatore calaltino.

Stefano Marcon con Gianmichele Passarini e il moderatore Antonio Boschetti

“Per migliorare la nostra agricoltura dobbiamo puntare molto sul tema della ricerca e dell’innovazione tecnologica – ha spiegato l’assessore Caner -. Questo diventa fondamentale per puntare a una vera sostenibilità che non sia solo di carattere ambientale ma anche economica e sociale. Se noi attuiamo una politica solo di carattere ambientale, c’è il rischio di mettere in difficoltà le nostre aziende agricole che da un lato non riescono ad avere sufficienti contributi a livello europeo e dall’altro non hanno un mercato che riconosce il valore, l’intervento che lo stesso agricoltore fa, diminuendo così il reddito per l’azienda agricola.

Se viene a mancare l’azienda agricola – continua -, di conseguenza tutti i ragionamenti che facciamo attorno allo strumento della PC vengono a cadere. Per poter tentare di risolvere questa situazione legata a un’agricoltura che deve crescere e dall’altro canto deve tener conto del tema della sostenibilità, dobbiamo puntare su ricerca e innovazione. Su questo la Regione sta mettendo parecchi finanziamenti, anche insieme alla collaborazione con l’Università veneta.

Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso

Il CSR è molto ingessato, rispetto al passato in cui la Regione aveva anche una capacità di gestire a livello autonomo con l’Unione Europea le politiche comunitarie, oggi questo viene determinato da un sistema di tipo nazionale. All’interno di questo però ci si può muovere. Noi puntiamo molto sulla meccanizzazione di precisione e, appunto, sulla ricerca ed innovazione, su progetti specifici. Per esempio sui vigneti stiamo lavorando molto sul tema dell’età con delle tecniche di evoluzione assistita dove abbiamo delle piante che sono già resistenti all’Oidio o alla Peronospora. Questo significa un domani avere delle piante che non necessitano di trattamenti o comunque in maniera molto ridotta, quindi minori fitofarmaci.

Nell’ultimo bando abbiamo finanziato il mondo zootecnico sul tema del benessere animale. Questo ci ha permesso di avere stalle più tecnologiche, venendo incontro all’allevatore e agli animali i quali vengono trattati meglio, una risposta anche al mondo animalista e ambientalista. Stessa cosa con la misura delle sostanze clima-alteranti: abbiamo messo parecchi milioni di euro scorrendo tutta la graduatoria comprando macchinari per iniettare direttamente all’interno della terra i liquami animali per evitare che si produca ammoniaca, precursore del PM10. Tutte queste politiche messe insieme sono la strategia della Regione Veneto per pensare a un’agricoltura sostenibile.

Gianmichele Passarini, vicepresidente Nazionale CIA Agricoltori Italiani

Stiamo lavorando molto anche sugli agriturismi: abbiamo già fatto una nuova legge e a breve usciranno anche i nuovi decreti adottivi dove daremo delle indicazioni specifiche. Crediamo molto nel connubio tra agricoltura e turismo. Questa è una provincia che vive molto da questo punto di vista: il Veneto fa oltre oltre 70 milioni di presenze turistiche, molte delle quali vengono nel nostro territorio per mangiare e bere bene. I nostri prodotti tipici – ricordo che il 90% del nostro latte viene trasformato in formaggi che poi sono a denominazione – danno valore al territorio, sono uno strumento per il turismo” ha concluso Caner.

(Autore: Monica Ghizzo)
(Foto e video a cura di: Monica Ghizzo Qdpnews.it)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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