Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso interviene sulle presunte accuse di caporalato nella Marca trevigiana da parte di Flai Cgil.
“Solitamente questioni così gravi si denunciano alla Procura e si attende che si facciano delle indagini senza andare a sventolare nulla pubblicamente – afferma Polegato – La loro preoccupazione poteva essere condivisa e sicuramente Coldiretti da parte sua avrebbe dato tutta la sua disponibilità sull’argomento”.
Coldiretti è promotrice dell’ossevatorio sulle agromafie e recentemente anche di un osservatorio sulla sostenibilità per le buone ed etiche pratiche in agricoltura: “Penso che il tema sia molto delicato e che non si possa usare leggerezza nel parlare di fenomeni mafiosi facendo di tutta un’erba un fascio – continua – Certo ci vogliono pene esemplari per chi sfrutta le persone a qualsiasi livello, ma non si possono mescolare tutte le irregolarità, i pagamenti in nero e caporalato. Tutte situazioni da colpire, ma non di eguale importanza per un tessuto imprenditoriale di fatto onesto, operoso e rispettoso”.
“Da parte nostra è doveroso scovare e colpire duramente tutti quei fenomeni che ledono la dignità umana di qualsiasi lavoratore, ma anche gli imprenditori agricoli sono lavoratori e dobbiamo tutelarne allo stesso modo la dignità – aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – l’intelligenza vuole che non possiamo poi insultare un territorio conosciuto in tutto il mondo per le sue qualità produttive. Il territorio va difeso e al limite curato e migliorato con prove alla mano, con denunce precise e non generalizzazioni diffamanti per tutto e tutti. Ci informeremo se Flai Cgil è così solerte in tutti i contesti territoriali del nostro Paese oppure se si spara sempre dove si sa che c’è buona gente”.
Coldiretti di Treviso a tutela del buon nome dei propri produttori e del territorio dove vivono e lavorano non mancherà di rivolgersi a sua volta alle istituzioni: “Sicuramente le forze di polizia non stanno a guardare, ma avranno già ben chiara la situazione e inoltre chiederemo al Prefetto di intervenire come organo di tutela affinchè i lavoratori in provincia di Treviso non corrano rischi di caporalato, ma anche contro i procurati allarmi dannosi e infamanti” conclude Polegato.
Sul tema Cooperative nessuno sta a guardare: “Coldiretti Treviso ha creato una black list per comunicare agli associati chi lavora bene ed è affidabile – ricorda infine Ciri – E l’argomento lo avevamo posto all’attenzione degli stessi sindacati dei lavoratori i quali anche sui temi formativi nicchiano. Solo scegliendo di fare un percorso insieme si può andare più lontano anche su queste questioni”.
(Fonte: Coldiretti Treviso).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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