“Combattere con il cuore”: la storia di Nataliya raccontata dall’Agenda Doppio Tempo

“Combattere con il cuore”: è questo il titolo della storia, una delle tante e profonde storie di vita raccolte nell’agenda “Doppiotempo” 2023 pubblicata dal Comune di Treviso. L’amministrazione, in collaborazione con la commissione parti opportunità e l’organizzazione “Spazio donna” di Treviso ha promosso l’iniziativa dedicata alla parità di genere. Il progetto ha preso la forma di un’agenda, oggetto di uso quotidiano, fra quelli strettamente personali, che in questo caso vuole narrare una storia comune, come quella di Nataliya. 

Nataliya è ucraina di origine, ha 37 anni e vive in Italia dal 2008. La sua città è Vinnitsya, nell’area centrale del Paese, dove ha due splendidi nonni e parte della famiglia.

“Vivo in Italia da molti anni, ora abito a Maserada – racconta Nataliya – Ho un compagno che fa il ricercatore di polveri metalliche e un bambino di 6 anni, Mathias, che frequenta la scuola elementare; non sono sola perché vivono qui anche mia sorella e mia madre, ma il mio cuore batte per il mio Paese. Fortunatamente riesco a stare in stretto contatto con i miei nonni: Dimitri, professore di storia di 86 anni, e Valentina, professoressa di matematica di 80, due persone meravigliose che ricordano la Seconda guerra mondiale e che ora stanno affrontando con forza e orgoglio questa nuova e assurda guerra.

Per loro, come per tutti e tutte noi, è una disgrazia terribile che li sta facendo invecchiare rapidamente. Per mia fortuna, fin dall’inizio del conflitto, sono sempre riuscita a restare in contatto con loro e ogni giorno riesco a reperire le informazioni in lingua originale e in tempo reale su quanto sta accedendo. Mia nonna è una donna modernissima, emancipata e intelligente; parlare con lei è come parlare con un’amica, mi ha sempre incoraggiata nel lavoro e nelle scelte personali.

Ora sta soffrendo terribilmente – come tutto il popolo ucraino del resto – a causa di questa ingiusta invasione. Riesco ancora a comunicare con molti amici, tutti rimasti legati alla casa e alla terra: alcuni stanno combattendo con un profondo e sincero senso di orgoglio, nessuno smette mai di sperare, hanno tutti fiducia nella giustizia. Le donne hanno un ruolo fondamentale in questo momento perché sanno fare tutto: nelle prime settimane cucivano reti per i militari e tuttora raccolgono gli aiuti. Siamo un popolo con la nostra dignità e ci stiamo difendendo”.

Nataliya ha una formazione linguistica – ha sempre studiato e parlato il russo –, ha vissuto e lavorato in Germania, è stata una ragazza alla pari. Ha una madre “apripista” che è venuta per prima in Italia e ha saputo costruirsi un lavoro e una casa; ha una sorella – Irina, di 36 anni – con l’animo artistico che abita a Venegazzù. Parla perfettamente l’italiano pur avendolo appreso da autodidatta e, grazie a questa abilità con le lingue, svolge mediazioni per gli ucraini che vivono in Italia. Si è inserita nel commercio e lavora in un supermercato di Spresiano. Concilia il lavoro con gli impegni famigliari come può – tra aspettative, aiuti dei suoceri, baby-sitter – ma sa rappresentare al meglio gli interessi dei colleghi, tanto che è delegata sindacale CGIL in azienda e segue da vicino la stesura del nuovo contratto nazionale del comparto in cui lavora: in questo senso si può ben dire che Nataliya è un modello di integrazione sociale e lavorativo.

“Oggi – spiega Nataliya – pur con gli impegni del bambino, svolgo con grande convinzione il mio ruolo di delegata sindacale. Ho sempre trovato colleghi solidali e ambienti di lavoro accoglienti. Abbiamo conosciuto molti amici, tutti molto disponibili, facciamo la nostra vita, frequentiamo gli altri bimbi e bimbe della scuola, ci troviamo bene dove siamo e ci siamo inseriti completamente. Mathias è nato qui in Italia, non parla l’ucraino ma mi capisce quando vede scendere una lacrima e ha già compreso fino in fondo le ragioni del nostro popolo. Gli ho promesso di portarlo dai bisnonni da più di due anni ormai: prima ci ha bloccati il Covid e ora la guerra, ma sono sicura che prima o poi riuscirò a fargli conoscere bene il mio Paese.

La forza di mia mamma e la sapienza di mia nonna rappresentano una risorsa interiore che mi dà la forza di guardare sempre avanti. Le loro parole mi risuonano dentro ogni giorno e sono un distillato di saggezza: la vita è una battaglia eterna, il riposo sta solo nei nostri sogni, ama e rispetta le persone, la famiglia, i bambini, vai sempre avanti e non c’è modo di tornare indietro. Niente ci viene dato così facilmente ed è apprezzato così tanto come la gentilezza. Non risparmiare mai parole gentili per i tuoi cari. Pochi ma essenziali consigli che cerco di mettere in pratica. Sono i miei valori”.

(Foto e Fonte: Agenda Doppio Tempo).
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