Cosa doveva essere un tempo fare un incidente in auto, anche lieve, lo possiamo comprendere soltanto intervistando chi ha vissuto prima dell’era dei telefoni cellulari. Anche soltanto rimanere in panne con l’auto, sul Monte Grappa innevato o in mezzo a una strada poco trafficata, doveva rappresentare per ogni automobilista una reale preoccupazione, anche considerando gli scarsi sistemi di sicurezza di cui un tempo erano dotati i veicoli.
Con i sistemi attuali, una persona che richiede il recupero da parte di un carro attrezzi può attendere un’ora, forse due, anche di notte o di domenica: un tempo, invece, prima che la notizia arrivasse all’orecchio del carrozziere ci volevano delle ore, in alcuni casi addirittura dei giorni. Quando finalmente, per passaparola o per telefono fisso, qualche buona anima riusciva a mettersi in contatto con il carrozziere e indicargli il punto dove raggiungerlo (senza alcun gps), un professionista si metteva al volante della sua vettura, generalmente un’auto spaziosa (per quanto lo consentisse quel periodo) allestita con un carrello autocostruito e correva a prestare servizio.
Nel caso di Mario Aldo Ballan, l’auto in questione era una Fiat Topolino, poi una Seicento, e in entrambi i casi il carrello per il trasporto della vettura guasta era stato costruito direttamente in casa. All’epoca il signor Mario Aldo, a differenza di altri che facevano il suo stesso mestiere, era particolarmente interessato al recupero in carro attrezzi: gli piaceva partire e andare a recuperare le auto in situazioni che risultavano ogni giorno differenti, più che stare in officina. All’officina, a fare i conti e a gestire gli affari era invece sua moglie, Norma, con cui è sposato dal 1967, lo stesso anno in cui ha aperto l’officina. Proprio per questa passione, Mario Aldo non aveva orari, e con lui la sua famiglia.
Ballan racconta di una collaborazione davvero notevole da parte di tutti gli enti di soccorso coinvolti: anche per le forze dell’ordine raggiungere il posto ed effettuare i rilievi non era sempre qualcosa di semplice. Negli incidenti stradali, per esempio, il militare o l’agente incaricato doveva disegnare l’avvenuto su un foglio tecnico, con la massima precisione possibile e in scala: esistono, anche nell’area della Pedemontana del Grappa, delle testimonianze interessanti di queste opere. Era così tradizione darsi una mano a vicenda e spesso, dopo i rilievi, si finiva a mangiare tutti assieme, dipendenti compresi, qualche volta anche proprio con coloro a cui era capitato l’inconveniente.
La parte più interessante del racconto di Mario Aldo sta però nel proseguimento del suo operato, che ha saputo influenzare e appassionare l’intero albero genealogico, nipoti compresi, descrivendo così un riuscito sistema di passaggio generazionale, ormai raro.
Il figlio Massimo, con la moglie Mara, è subentrato in azienda nel 2008, trasferendola da Onè a Casella d’Asolo e rendendola capace di reagire a un cambiamento delle esigenze di recupero ma anche alla trasformazione della tecnologia di cui sono dotate le auto. Il soccorso stradale è rimasto una parte rilevante del lavoro, ma l’assunzione di nuovi collaboratori ha comportato l’inclusione di nuovi servizi di carrozzeria. “A quel tempo non avevo paura dei debiti – spiega Mario Aldo -. Mia moglie invece sì, ci sa fare con i conti. Così eravamo in equilibrio. Quando sono arrivati i computer e le tecnologie digitali io non ce l’ho più fatta a seguire questa trasformazione; mia moglie ha tenuto duro un po’ di più”.
Oggi Mario Aldo si dice particolarmente soddisfatto della realtà che è riuscito a lasciare agli eredi, e che ha ricevuto anche l’attestato dei quarant’anni come attività storica del territorio. Alla festa dei 55 anni, celebrati il 4 novembre scorso, ha ballato spensierato con sua moglie sulle note della fisarmonica. Ad applaudirli ci sono tutti i suoi parenti e specialmente i giovanissimi nipoti, Davide, Nicola (con le rispettive famiglie e pronipoti) e Gloria, che già lavorano attivamente in azienda e si sono posti l’obiettivo di portarla avanti e farla crescere. Un quadretto familiare e al contempo “aziendale” che, specie nei lavori così faticosi e manuali, è sempre più raro.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – Carrozzeria Ballan).
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