Concorso lirico “Toti Dal Monte 2021”, record di candidature per l’edizione della ripartenza. In gara 107 giovani cantanti da tutto il mondo

Photo (c) Michele Crosera

C’è tanta voglia di tornare ad esibirsi su un palcoscenico. Lo dimostra il record di candidature, ben 247, presentate al 49°  Concorso internazionale per cantanti lirici “Toti Dal Monte”, che si terrà al Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso dal 7 al 12 giugno.

La competizione torna a vivere (dopo una pausa di due anni, e il rinvio dovuto alla prima ondata della pandemia), con dei numeri molto alti di partecipazione, che attestano la fama mondiale del premio intitolato a Toti Dal Monte, memorabile voce di soprano, scomparsa a Pieve di Soligo il 26 gennaio 1975.

La nuova edizione del concorso è stata presentata oggi, giovedì 20 maggio, da Mario Conte, sindaco di Treviso, Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, Lavinia Colonna Preti assessore ai Beni Culturali e Turismo della Città di Treviso, Giorgio Ferrara direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto e Stefano Canazza, direttore artistico della stagione lirica e concertistica del Teatro Mario Del Monaco.

L’opera prescelta per la ripartenza (che sarà rappresentata nella prossima stagione lirica trevigiana, con i cantanti vincitori del premio)  è il “Don Pasquale”, opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti. I ruoli a concorso sono Don Pasquale (basso), Dottor Malatesta (baritono), Ernesto (tenore), Norina (soprano), un Notaro (basso).

Entro il 30 aprile sono state presentate 247 candidature da giovani cantanti lirici provenienti da 36 paesi di tutti il mondo (le donne sono il 54% ), contro il centinaio di iscrizioni registrate nelle edizioni degli anni scorsi. Una ventina sono state le iscrizioni provenienti da artisti veneti. Probabilmente sarà il  particolare momento storico (l’effetto Covid-19 e il conseguente blocco degli spettacoli dal vivo), ad avere invogliato i concorrenti a presentare la propria candidatura, è stato detto nella conferenza stampa.

La risposta è stata, comunque, al di sopra delle aspettative e la commissione del concorso ha dovuto operare una prima scrematura nelle preselezioni, portando a 107 la rosa dei cantanti ammessi alle audizioni, che si terranno nel teatro trevigiano a giugno. Questi i numeri dei concorrenti in gara per ogni ruolo:  11 Don Pasquale, 13 Ernesto, 27 dottor Malatesta, 53 Norina, 3 Notai.

E’ diminuita di molto la quota di cantanti di origine asiatica che, negli anni scorsi, affollavano le selezioni del “Toti Dal Monte”, ha sottolineato il maestro Canazza. Quest’anno dall’Asia  provengono solo 8 selezionati.

A giugno si presenteranno a Treviso giovani voci provenienti dal Veneto (sono 11) nonchè dal Cile, Colombia, Russia, Ucraina, Croazia, Argentina, Cina e altri paesi. Inoltre, per la prima volta nella storia del concorso, i cantanti che si esibiranno nella finale del 12 giugno saranno accompagnati da un’orchestra, la Filarmonia Veneta diretta dal maestro Marco Titotto, mentre nelle edizioni precedenti i finalisti eseguivano le loro arie solo con l’accompagnamento del pianoforte.

Presentata anche la commissione che sceglierà i vincitori del “Toti Dal Monte”, composta da personalità di primissimo piano della lirica e della musica: presidente è il maestro veronese Giorgio Benati, già vicedirettore della Fenice e in giuria al concorso “Placido Domingo”; Giancarlo Andretta direttore d’orchestra trevigiano (che dirigerà le sette recite del “Don Pasquale” al Comunale); il basso di fama internazionale Roberto Scandiuzzi; il soprano  Mariella Devia, che nel 1973 vinse il “Toti” con la “Lucia di Lammermoor”; l’austrica Eva Maria Wieser, esperta di voci liriche e consulente del festival di Salisburgo; i direttori delle stagioni liriche dei teatri di Rivigo, Padova e Opera Festivakl di Bassano.

“Una messe così cospicua e importante di candidature è una cosa strabiliante – ha spiegato il presidente Benati – La commissione ha già abbondantemente scremato i partecipanti, alzando l’asticella. Quindi alle eliminatorie arriveranno  cantanti che sono ad un livello molto alto, soprattuto per quanto riguarda le voci tenorili italiane, che finora erano mancate nei concorsi e che, per fortuna, abbiamo ritrovato. Voci italiane, rotonde, con una bella gamma di suoni, nel grave, nell’acuto e anche nei passaggi, perchè il “Don Paquale” presenta arie molto delicate da affrontare, in particolare nel terzo atto. Credo che quello di quest’anno sarà un concorso davvero molto interessante”.

(Foto: Teatro Stabile del Veneto).
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